Print Friendly and PDF

Poetiche coincidenze: le Torri Gemelle tra le trame di Piet Mondrian

Piet Mondrian, Composizione con giallo e blu Piet Mondrian, Composizione con giallo e blu
Le macerie delle Twin Towers crollate a Manhattan dopo l'impatto di due jet civili (ansa)
*

Come può un dipinto di Mondrian incrociare la tragedia delle Torri Gemelle? Le infinite sfaccettature di un’opera d’arte aprono, legittimamente, a qualsiasi tipo di interpretazione.

11 settembre 2019. Sono trascorsi 18 anni da quel giorno in cui le Torri Gemelle si sono dissolte in polvere e calcinacci, ripiegandosi su se stesse.
Di quell’11 settembre del 2001 nulla potrà più svanire nella nostra memoria. È stato un segno, un segnale, un allarme che ci ha riportato alla consapevolezza delle nostre radici, e a rammentarci che la vita è un bene prezioso. L’immagine dell’esplosione delle Torri Gemelle è l’ombra funesta di un pensiero materializzato, di un progetto ardito. Costruttori sapienti avevano tradotto in chiave estetica calcoli rigorosi per allestire il palcoscenico operativo di un cantiere, dove ogni ruolo era stato preordinato in un un preciso avvicendamento. Due alveari umani di rigorosa geometria, che svettavano su una linea di orizzonte immediatamente riconoscibile.

15 maggio del 2015. Altre geometrie. Presso Christie’s di New York, Composizione con giallo e blu di Piet Mondrian, del 1929, è stato battuto per la cifra record di oltre cinquanta milioni di dollari. Su quella stessa opera Mondrian scrisse una lettera all’amico Van den Biel, riferendosi alla sua ricerca nell’ambito dell’Astrazione Concreta. Poche righe: “Il calcolato equilibrio di orizzontali, di verticali, di perpendicolari, l’una rispetto all’altra, evita la possibilità di sofferenza o di tragedia, quando una cosa domina su un’altra cosa”. È una dichiarazione di intenti di disarmante semplicità; è il senso profondo della sua ricerca atonale nei colori primari e in rigorose geometrie riconducibili al nostro vivere. Seguendo il percorso del pensiero di Mondrian ci appare di colpo l’immagine delle Torri Gemelle: geometrie calcolate dove lo squilibrio della violenza ha reso impraticabile la possibilità di evitare sofferenza e tragedia. Quando una cosa domina su un’altra, ne consegue la caduta di una cosa sull’altra.

Piet Mondrian, Composizione con giallo e blu
Piet Mondrian, Composizione con giallo e blu

L’analisi di un’opera d’arte ha infinite chiavi di lettura, e credo sia giusto cambiare ogni tanto di abito. Il poeta Charles Baudelaire era anche critico d’arte. Per scriverne usava la prosa, e definì filosofo l’artista che si dedica con sapienza al disegno. È un concetto linguistico che mi riconduce a Mondrian, quando il suo operare approdò alla teoria dell’Astrazione Concreta.

E allora, fatta salva la siderale distanza che mi separa dal sublime Baudelaire, se un poeta fa critica d’arte perché mai un critico d’arte non può fare poesia?
Non mi pare di essere eretico se muto la mia scrittura in versificazione, dato che in prosa già tanto è stato scritto. Di fronte a un lavoro emozionante mi permetto di esprimere concetti critici coniugati dalle intermittenze dell’Anima più che dalle regole della Ragione. Il ritmo delle parole poetiche dettate dall’emozione mi è guida socievole nella transizione dalla superficie dell’opera al trasparente territorio dell’essenza. E quindi:

Lunari armoniche astrazioni
geometriche ritmiche alchimie
atonali espansioni rosso spazio

Celle gialle stile nero funerario
aperti spazi sincronici monastici
vocazione coscienza puri piani

Interiore luce orizzontale
spazio rapsodia riquadro
armonia bianca superficie

Sottrazione nota musicale
oratorio controcanto partitura
blu lirica primaria tessitura

Ritmici valori elementari
mute mutazioni concettuali
concreto utopico primario

*Le macerie delle Twin Towers crollate a Manhattan. Foto Ansa

Commenta con Facebook

leave a reply