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Inverted Jenny, un’icona incontrastata della filatelia a stelle e strisce

Capogiro aereo in multiplo di quattro. Una rarità statunitense stimata tra i 2 e i 3 milioni di dollari. Capogiro aereo in multiplo di quattro. Una rarità statunitense stimata tra i 2 e i 3 milioni di dollari.
Capogiro aereo in multiplo di quattro. Una rarità statunitense stimata tra i 2 e i 3 milioni di dollari.
Capogiro aereo in multiplo di quattro. Una rarità statunitense stimata tra i 2 e i 3 milioni di dollari.

Probabilmente sovrastimano, almeno per il mercato europeo, il “Inverted Jenny” è e resta icona incontrastata della filatelia a stelle e strisce.

Da 24 centesimi, battezzato nel 1918 per affrancare plichi con le ali assieme ai tagli da 6 e 16c, per una svista nell’immettere nella macchina da stampa un foglio da cento, che per ricevere i colori azzurro (aereo) e rosso (cornice) aveva bisogno di due distinti passaggi, il biplano Curtiss Jenny venne impresso rovesciato rispetto alla cornice. Diventato fin da subito una star, è contesissimo, con quotazioni in continuo crescendo che hanno forse bisogno di un raffreddamento. Questa l’impressione che si ricava dalla decisione di Spink Usa (www.spink.com) che per un multiplo di quattro ha deciso di accettare offerte a partire da 1.000.000 di dollari, pur assicurando che il reperto merita una stima con una forbice tra i 2 e i 3 milioni. Nella vendita dello stesso 27 settembre dalla vendita di un esemplare singolo la casa d’aste conta di ricavare almeno 675.000 dollari.

A parte i dollari che verranno sborsati per i due lotti, la popolarità del francobollo resta immutata. Prova ne sia che sei anni fa, nel 2013, le Poste statunitensi decisero di mettere in vendita, come contentino destinato ai meno abbienti, un minifoglio comprendete 6 riproduzioni della mitica variante, tutte da 2 dollari. Con un’aggiunta birichina: 100 minifogli, frammisti all’intera produzione, presentavano l’areo che vola in posizione regolare. Una rarità programmata, oltre oceano stimata sui 40/60.000 dollari, ma pressoché ignorata dal mercato italiano.

Tanto che l’unico catalogo nostrano di francobolli statunitensi, lo stesso che invece repertoria con una generosità che appare eccessiva alcune rimanenze di magazzino rimesse in vendita da Poste Italiane dopo avervi aggiunta una soprastampa, liquida come “operazione promozionale”.

Dal 24 al 28 settembre, ma in Germania, Heinrick Köhler (www.heinrich-koehler.de) disperderà una quantità considerevole di documentazione postale. A far la parte del leone, s’intende, sono gli antichi Stati tedeschi, e con essi la Germania, anche se non mancano significative presenze di Caucaso, Indie occidentali Danesi.

Spicca, tra i tanti lotti, il 20 marchi di Sarre, nel 1929 ottenuto soprastampato un dentello ad analogo valore di Baviera: 60.000 euro.

Il 20 marchi di Baviera nel 1920 trasformato mediante soprastampa in francobollo di Sarre. Stima: 60.000 euro.

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