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FRIEZE ART WEEK 2019. Da Hartung a Nate Lowman, da Santomaso a Kara Walker. Le mostre da non perdere in galleria

Mark Bradford - Cerberus
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Londra, Frieze Art Week 2019. Moderno e contemporaneo animano il parterre internazionale di collezionisti e addetti ai lavori che si raccoglie attorno alla City. Protagoniste sono le sorelle Frieze London e Frieze Masters, entrambe sotto la regia di Victoria Siddall. Tra le novità di quest’anno rispettivamente la sezione Spotlight di artisti del XX secolo trascurati -proveniente dal MoMa di New York con la sua ex curatrice Laura Hoptman- e Woven, nata dalla collaborazione con Cosmin Costinas, direttore esecutivo e curatore del Para Site di Hong Kong, che presenta otto progetti speciali incentrati sul dialogo fra tradizione, contesto coloniale e politica dell’industria tessile.

A polarizzare interesse e aspettative sono le mega gallerie in città. Dai grandi classici come Alighiero Boetti da Tornabuoni al pop di Nate Lowman da David Zwirner, queste le mostre da non perdere.

Mazzoleni
Hans Hartung e Art Informel
dal 1 ottobre 2019 al 18 gennaio 2020

Hans Hartung T1980-E46, 1980, acrylic on canvas, 111 x 180 cm. Courtesy Mazzoleni, London-Torino
Hans Hartung T1980-E46, 1980, acrylic on canvas, 111 x 180 cm. Courtesy Mazzoleni, London-Torino

L’astrazione parigina degli anni ’50 porta il nome di Hans Hartung, tra le personalità più importanti dell’Art Informel, attorno al quale si raccolsero -tra gli altri- Giuseppe Capogrossi, Jean Fautrier e Georges Mathieu. A 30 anni dalla scomparsa del maestro del “grattage“, la sede londinese di Mazzoleni ripercorre attraverso quattro decenni le origini della sua parabola pittorica anche in relazione agli artisti che ne presero parte, dalle prime aderenze con l’arte non figurativa fino ad arrivare a un vero e proprio rifiuto della forma, tradotto nel binomio segno-gesto. I graffi lirici di Hartung pongono così le basi per una nuova era moderna e innestano, nel secondo dopoguerra, l’inedito dialogo dell’arte informale.

Hauser & Wirth
Mark Bradford, Cerberus
dal 2 ottobre al 21 dicembre 2019

Hauser&Wirth – Mark Bradford, Cerberus | ArtsLife

Mitologico e contemporaneo, le stratificazioni di Mark Bradford (1961) riempono per la prima volta gli spazi di Hauser & Wirth al 23 di Savile Row, nel cuore di Mayfair. Strati di carta pigmentata, strappata e lacerata, sono metafora di spazi e figure interstiziali, luoghi difficili e intermedi entro cui nascono conflitti sociali. Molteplici i riferimenti che pulsano nell’arte viscerale di Bradford, da Robert Rauschenberg al movimento europeo CoBrA, nella resa mozzafiato di enormi tele magnetiche a cui sono sottesi temi universali, come la distribuzione del potere all’interno delle strutture sociali, e il conseguente impatto sull’individuo, o il contenimento delle comunità emarginate attraverso le infrastrutture dell’ambiente urbano. Il rapporto singolo-comunità conduce infatti l’intero modus operandi dell’artista, le cui opere sono quotate fino a 18 milioni di dollari.

Tornabuoni Art
Alighiero Boetti | Decodifica il suo universo: Works on paper (1968-91)
dal 1 ottobre 2019 all’8 gennaio 2020

Tornabuoni Art – Alighiero Boetti | Decodifica il suo universo: Works on Paper (1968-91)

I codici e le regole del concettualismo giocoso di Alighiero Boetti sono svelati attraverso l’esposizione di 30 opere su carta realizzate tra gli anni ’60 e ’90. Il cerebrale, e romantico, lavoro di Boetti viene presentato attraverso una gamma differenziata di soluzioni e papiers, dagli schizzi alle opere monumentali che ne restituiscono l’anima intima e geniale. Tra questi Mettere al mondo il mondo del (1975) o Storia Naturale della Moltiplicazione (1974-75), dalle Copertine (1984) ai Lavori Postali (1970).

Cardi Gallery
My life in Flux
dal 2 ottobre al 21 dicembre 2019

Cardi Gallery – My Life in Flux | ArtsLife

Oltre 80 opere di 37 artisti -tra cui Eric Andersen, Giuseppe Chiari, Ken Friedman, Ann Noël, Yoko Ono, Ben Patterson, Robert Watts- per raccontare l’esperienza del movimento Fluxus, attraverso le figure di Gino di Maggio e Francesco Conz, entrambi legati a Fluxus nelle diverse fasi del suo sviluppo. Pittura, scultura, performance, video, video, poesia, musica sperimentale sono solo alcuni dei medium attraverso cui è raccontata la storia di quello che sarebbe riduttivo indicare come semplice movimento artistico. Sulla scia del dadaismo, dell’arte concettuale e dell’estetica minimalista anni ’60, i gesti espansivi e rivoluzionari di Fluxus hanno infatti portato a risvolti sociologici, filosofici e tecnologici. I curatori, Gigiotto del Vecchio e Davide di Maggio hanno così raccolto le opere chiave da numerose collezioni private mettendole in dinamico dialogo con quelli dell’Archivio Gualco, portando in mostra una pièce varia e differenziata.

Cortesi Gallery
Giuseppe Santomaso: Pittura animata
dal 6 settembre al 26 ottobre 2019

Cortesi Gallery – Giuseppe Santomaso: Pittura animata | ArtsLife

Sono passati sessantasei anni dal novembre 1953, anno in cui Giuseppe Santomaso (1907-1990) espose per la prima, e ultima volta, a Londra presso l’Hanover Gallery. L’artista veneziano torna con un’ampia personale che raccoglie la serie di opere realizzate tra il 1948 e il 1990, proponendo un’immaginaria linea del tempo che si snoda per gli ambienti della galleria e che ripercorre la parabola del pioniere della pittura moderna attraverso i suoi punti salienti: dalle prime realizzazioni appartenenti al ciclo delle “finestre”, sintesi di cubismo e futurismo, passando per i lavori su carta degli anni ’50 ispirati all’arte di Kandinskij e lo sperimentalismo materiale del decennio successivo, fino alla svolta del 1964, anno della piena realizzazione artistico-poetica di Santomaso che si traduce in grandi tele dove il pigmento viene lavorato mediante un lento e stratificato procedimento a setaccio, tra le più originali risposte della realtà non figurativa.

Sprüth Magers
Dal bianco e nero al colore vivente: i film raccolti e i documenti di accompagnamento di Kara Walker
dal 4 ottobre al 21 dicembre 2019

Sprüth Magers Dal bianco e nero al colore vivente: i film raccolti e i documenti di accompagnamento di Kara E. Walker

Mentre inaugura alla Tate Modern la sua fontana di lacrime, Fons Americanus, Kara Walker (classe 1969) è protagonista alla galleria Sprüth Magers con un’esposizione dedicata alla sua produzione cinematografica. Il medium ha infatti svolto un ruolo rivoluzionario nella pratica dell’artista che affronta le questioni della storia nelle disparità razziali e di genere, con un’attenzione particolare al sanguinoso passato americano. I suoi film spaziano dai montaggi in bianco e nero a quelli a colori e si distinguono per una peculiare narrazione semi-lineare in cui si intervallano scene surreali e contingenze quotidiane. L’intero processo di genesi è accompagnato in mostra da un repertorio di schizzi e appunti che restituiscono l’ispirazione impetuosa della Walker e del suo sguardo audace e brutale.

Thomas Dane Gallery
Luigi Ghirri: Colazione sull’Erba
dal 2 ottobre al 16 novembre 2019

Thomas Dane Gallery – Luigi Ghirri: Colazione sull’Erba | ArtsLife

Guardare la realtà, in quadrarla, ma senza innescare alcuna sintesi di trasformazione. La Modena di Luigi Ghirri è protagonista alla Thomas Dane Gallery con la serie Colazione sull’Erba, fotografie di piccolo formato dal magnetismo lirico e nostalgico, restituito dagli scorci geometrici di portici, finestre e facciate architettoniche. È la poetica del quotidiano letto attraverso la perfezione delle associazioni casuali, l’osservazione che si fa acuta nella restituzione di sentimenti universali. Tra il genere della fotografia documentaristica e gli approcci formalisti, Ghirri comunica il tacito rapporto tra le storie personali e il mondo collettivo in cui coesistono, in una sintesi agrodolce di colori acetati.

David Zwirner 
Nate Lowman, 1 ottobre 2017
dal 3 ottobre al 9 novembre 2019

David Zwirner – Nate Lowman, 1 ottobre 2017 | ArtsLife

Risale alla scorsa primavera la rappresentazione dell’artista americano Nate Lowman da parte della David Zwirner che con l’esposizione londinese gli dedica la prima personale. Attingendo dalla storia dell’arte e dalla cultura visiva dei media popolari, Lowman trasforma i loro significanti e li restituisce in dipinti, sculture e installazioni dove convivono motivi banali e facilmente riconoscibili insieme alla loro stessa messa in discussione. Per la mostra a Grafton Street, Lowman presenta una serie inedita di dipinti iniziata nel 2018 dal titolo 1 ottobre 2017, in ricordo della strage che avvenne a Las Vegas durante un festival musicale dove vennero uccise 59 persone. A seguito delle indagini da parte della polizia furono rilasciate le foto dei luoghi del crimine, camere d’albergo abbandonate, silenziose e inquiete, che portarono Lowman a tradurle in grandi tele, dove ha cercato di rispondere alla brutalità atemporale e senza spiegazione di quegli scenari.

Da non perdere anche Antony Gormley alla Royal Academy of Arts (21 settembre – 3 dicembre 2019), Olafur Eliasson (11 luglio 2019 – 5 gennaio 2020) e Kara Walker (2 ottobre 2019 – 5 aprile 2020) alla Tate Modern, Paul Gauguin alla National Gallery (7 ottobre 2019 – 26 gennaio 2020) e William Blake alla Tate Britain (11 settembre 2019 – 2 febbraio 2020).

*Mark Bradford – Cerberus

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