Dal 28 settembre al 24 novembre 2019, il Museo d’arte contemporanea di Lissone presenta Ai bordi dell’identità: una mostra che vi coinvolgerà emotivamente e socialmente, curata e idealizzata nei minimi dettagli da Giacomo Zaza.
Discriminazioni sociali, identità di genere e questioni culturali sono temi affrontati quotidianamente da giornali, programmi e persino dal web. La furente indignazione riscontrata nel pubblico che si imbatte in tali notizie è pari alla poca conoscenza che lo stesso nutre nei confronti di queste aree tematiche.
Giacomo Zaza considera da sempre l’arte contemporanea come espressione della società in cui viviamo e concentra le sue teoria e i suoi studi sulla capacità visionaria dei contesti culturali. È su queste tematiche a sfondo internazionale, così delicate ma allo stesso tempo così potenti, che decide di incentrare la sua mostra Ai Bordi dell’identità, Videoarte contemporanea della Fondazione Han Nefkens. All’interno del MAC di Lissone, egli attribuisce una posizione di centralità all’uomo nei processi di trasformazione del mondo contemporaneo.
Il percorso espositivo si sviluppa attraverso Video-racconti che inglobano l’arte di personalità provenienti da tutti e 5 i continenti. Artisti eterogenei per origine, ma anche per opinioni e punti di vista. Attraverso la loro interiorità e personale visione del mondo, vengono presentate problematiche legate alla loro terra, disgrazie che hanno sofferto e condiviso, ma anche eventi a cui hanno assistito.
I temi su cui si concentra la mostra spaziano per area geografica e per contenuto: l’oppressione delle donne, genocidi, dinamiche dei migranti, libertà sono solo alcuni di quelli che la collettiva racchiude.
Il progetto artistico di Giacomo Zaza è la testimonianza di quanto l’arte contemporanea sia vicina alle dinamiche sociali e culturali che scuotono la nostra stessa esistenza. Ma sottolinea anche quanto la nostra identità sia plasmata dagli eventi che si succedono in un mondo che crediamo di conoscere.