Questa volta, il treno che Adrian Paci (Shkodër, 1969) guida dal 2016 alla Fondazione Pini in quel viaggio che è la scoperta dell’arte contemporanea, fa tappa nella pratica pittorica di Giovanni De Lazzari (Lecco, 1977). Dal 27 novembre 2019 la palazzina ottocentesca di via Garibaldi 2 sarà invasa da disegni, collage, opere pittoriche e scultoree in perfetto dialogo con lo scenario barocco circostante.
Come suggerisce il titolo della mostra Giorni segreti l’artista espone gli step di un lavoro meticoloso, frutto di una meditazione solitaria. A svelare l’intimità del processo artistico è una selezione di taccuini esposti come fossero sculture, testimoni di una pratica pittorica quotidiana.
Il filo conduttore della mostra, a cura di Anna Daneri, è il rapporto con la natura, secondo De Lazzari necessario per ripulire le immagini dalla funzione propagandista che oggi le inquina.
“Pensando alla zoologia mi piace paragonare lo sviluppo delle immagini a quello di alcuni insetti, per i quali lo stadio conclusivo della loro metamorfosi è definito imago”
Imago, lo stadio della vita post-embrionale di alcuni insetti, è anche letteralmente, come si evince delle opere di Ugo Foscolo (1778-1827) e Francesco Petrarca (1304-1374), immagine. Ma c’è di più: Carl Jung (1875-1961) usufruisce di questo vocabolo per indicare la rappresentazione inconscia della figura familiare (paterna o materna) nel bambino. Dunque appare ancora più chiara la volontà del De Lazzari di rendere l’immagine qualcosa di nuovamente riconoscibile.
Scheda tecnica
Dal 27 novembre 2019 al 6 marzo 2020
Giorni Segreti
Giovanni de Lazzari
Fondazione Pini
Milano
http://www.fondazionepini.net/