Ludovico Chiggio e la sua arte poliedrica sono protagonisti con un’antologica alla 10 A.M. Gallery di Milano dal 5 dicembre 2019 al 30 gennaio 2020.
L’Arte per l’Arte, fine a se stessa, non ha mai fatto per lui. Per questo non ci sorprendiamo a riscoprire, nell’antologica che la 10 A.M. Gallery gli dedica a Milano, un chiaro filo rosso che lega l’operato di Ludovico Chiggio. Tra i fondatori del Gruppo Enne, movimento d’avanguardia di Arte cinetica e programmata che puntava al superamento dell’Arte per l’Arte e dell’indeterminato casuale, ha sempre guardato alla sua opera poliedrica come ad una ricerca di verità e di etica collettiva.
Così la Modalità provvisoria, da cui il titolo della mostra, si rifà all’operare sempre in divenire tipico del fare ricerca attraverso la “sintesi” dei saperi, continuamente riconnessi e organizzati. Le ricerche formali dell’autore, lontane da condizionamenti effimeri, sono infatti il risultato di un estremo rigore matematico, scientifico e filosofico che, procedendo per verifiche continue, trova la sua “messa in forma provvisoria” nei più diversi ambiti del sapere.
Il prodotto delle sue sperimentazioni è riportato in mostra e spazia lungo tutta la carriera di Chiggio. Diverse le opere del primo periodo: dalle instabilità percettive di Diffrazioni, Riflessioni ed Interferenze lineari alle dinamiche cinetiche delle Luci struttura, dal movimento stocastico dei Mobile alle Dinamiche Optical; non mancano anche ricerche più recenti come la Ronda Sonora, aperta all’intervento dello spettatore, le ricerche cognitive dei Margini e le alternanze dei pattern Bianco Rosso o ancora le forme imprevedibili delle Dissezioni matematiche, in cui due poligoni di egual area si trasformano l’uno nell’altro. In sottofondo, invece, alcuni Frammenti di Oggetti sonori – creati sfruttando l’Audiogramma, uno strumento innovativo per la notazione grafica della nuova musica sperimentale realizzato dall’artista – accompagneranno lo spettatore lungo la visita.
Conclusa nel 1970 l’esperienza con il Gruppo Enne, si apre alle sperimentazioni che conlfuiranno prima nell’analisi delle alternanze cromatiche (Alternanze Bianco Rosso in mostra) e alla fondazione del Movimento Ludico di Padova. Di questo periodo, oltre ad alcuni oggetti del “Ludico” realizzati da Chiggio, sarà consultabile anche la splendida “Nomenklatura” editoriale, ovvero gli eclettici cataloghi/opera d’arte dove raccolse l’estrema eterogeneità dei lavori di questa sua ultima sperimentazione.