Santi, Madonne e scene di bucolica quotidianità. Dal 9 novembre 2019 al 15 febbraio 2020 Cento (Ferrara) rende omaggio al suo cittadino più celebre, Giovanni Francesco Barbieri, meglio noto come Guercino, con una mostra che ne ripercorre l’intero percorso artistico, dagli anni di formazione fino alle opere più mature.
Quella di Guercino (1591-1666) è stata una carriera a cavallo tra Cento, la sua città d’origine, Bologna -luogo della sua formazione- e Roma, dove viene chiamato negli anni ’20 del ‘600 per importati commissioni private. Un vagabondare fisico che si è riflesso sul piano artistico, in cui si materializzano le suggestioni e gli spunti tratti dalle diverse scuole e maestri che ha incontrato in giro per l’Italia. La mostra di Cento si apre proprio con alcuni degli artisti che hanno influenzato Guercino nella definizione del proprio stile personale, da Ludovico Carracci, con cui entra in contatto durante il suo periodo di studio a Bologna, a Carlo Bononi, da cui apprende la modellazione plastica delle forme, a Scarsellino, a cui spetta il merito di averlo introdotto al tonalismo e all’uso dei colori tipico della scuola veneta, elemento che diventerà uno dei capisaldi della pittura di Guercino.
La sua pittura si inserisce all’interno della corrente barocca senza però esserne totalmente risucchiata, ma riuscendo anzi a conservare sempre una forte vena di originalità. Alla sovrabbondanza decorativa e ai manierismi compositivi tipici dell’epoca, Guercino preferisce scene fatte di luce e variazioni cromatiche, nelle quali infonde vitalità tramite l’uso di sorprendenti effetti chiaroscurali, che animano le composizioni facendosi specchio dei moti dell’animo interni ai personaggi che le popolano, come nell’Assunta del 1622 o nel Padre Eterno realizzato nel 1645 per la Chiesa del Rosario di Cento.
La mostra di Cento, composta da circa 80 tra dipinti, disegni e affreschi (a cui poi si aggiungono 33 incisioni realizzate da artisti tra ‘600 e ‘800 su modelli di Guercino, esposte al Centro Pandurera), si divide tra la Pinacoteca di San Lorenzo -dove un’ampia sezione sarà dedicata ai disegni del maestro- e la Rocca cittadina, sede deputata a ospitare le opere giovanili dell’artista, in un percorso che si chiude con la Madonna della Ghiara, che, ad oggi, è ritenuta essere la prima opera mai realizzata da un piccolo Guercino di otto anni sulla parete della casa paterna.
Non è un caso che la data scelta per l’inaugurazione sia quella dell’8 novembre, giorno in cui ricorre l’anniversario di nascita di Sir Denis Mahon, storico dell’arte e grande studioso del barocco, che con il suo lavoro ha contribuito alla riscoperta dell’opera di Guercino e alla sua consacrazione come artista di fondamentale importanza.
A corredare la mostra, un “itinerario guerciniano” guiderà i visitatori di Cento alla scoperta dei luoghi del pittore, dalle chiesa di San Sebastiano a quelle di Santa Maria Maddalena, di San Biagio, di Sant’Isidoro, di Penzale, e dei Santi Rocco e Sebastiano.
*Mietitura, 1615, affresco
Informazioni utili
Emozione barocca. Il Guercino a Cento
Dal 9 novembre 2019 al 15 febbraio 2020
Pinacoteca San Lorenzo e Rocca, Cento
Da martedì a domenica, 10,00/13,00 – 15,00/19,00