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Kiefer, Kosuth, Paladino: l’arte racconta la poesia nella mostra de La Lettura, a Milano

Pier Paolo Pasolini Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini
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La Lettura, l’approfondimento culturale de Il Corriere della Sera, dedica una mostra alla poesia. Tra arte e parola, La Triennale di Milano ospita questa particolare esposizione in occasione di BookCity-Milano. Dal 16 novembre al 15 dicembre (inaugurazione il 15 novembre alle 18 30).

Mario Ruoppolo, il Postino di Massimo Trosi, quando andava su e giù con la sua bicicletta nell’isoletta di pescatori, si precipitava da Philip Noiret che vestiva i panni di Pablo Neruda, inseguendo il sogno segreto di imparare la poesia solo per poter descrivere l’amore con le parole più belle. «Meglio fare il postino che dimagrisci», gli diceva Noiret. Ma ascoltando Neruda e il rumore del mare, alla fine scoprì che in realtà la vera poesia è quella che si trova dentro di noi, e che non c’è emozione più grande che correre a raccontarla semplicemente così, come a svelare ciò che hai preso dalla vita. «La poesia non è di chi scrive, ma di chi gli serve», dice Mario Ruoppolo. Perché davvero «La Poesia è di tutti», come hanno intitolato la mostra che apre venerdì alla Triennale di Milano, curata da Antonio Troiano e Gianluigi Colin e progettata da Franco Achilli, sponsorizzata fra gli altri anche da Artslife e Wopart.

Non è solo in un titolo che si cerca la magia della parola. La Lettura sin dal suo primo numero (esattamente otto anni fa, 13 novembre 2011) ha sempre dato alla poesia uno spazio importante, a onorarne grandezza e valore, come ha testimoniato il direttore del Corriere, Luciano Fontana: «Le piccole cose quotidiane, i nodi della storia, lo scorrere del tempo: non c’è nulla che la poesia non possa dire e “La Lettura” quelle parole ha sempre cercato di coglierle e valorizzarle».

Massimo Troisi e Philip Noiret ne Il Postino
Massimo Troisi e Philip Noiret ne Il Postino

Questa è comunque la settima tappa di un percorso avviato nel 2013 da “La Lettura” e la Fondazione Corriere della Sera, che ha visto ogni anno rinnovare l’immancabile appuntamento con una rassegna, – sempre alla Triennale e sempre in occasione di Book-City Milano -, dedicata ai diversi linguaggi che caratterizzano il supplemento: copertine d’autore (due volte, l’ultima nel 2018), visual data, graphic novel, fotografia, illustrazione. La poesia ha sempre avuto un posto di rilievo in un giornale come il Corriere della Sera, che sin dall’inizio ha annoverato tra le sue file i poeti più importanti del ventesimo secolo, da Gabriele D’Annunzio a Eugenio Montale e Pier Paolo Pasolini, Antonio Porta e Giovanni Raboni.

Anche per questo, ma non solo, La Lettura ha voluto dedicare uno spazio esclusivo a questa forma espressiva della parola, dal 16 novembre al 15 dicembre (inaugurazione il 15 novembre alle 18 30), mettendola in dialogo con altre espressioni artistiche. In mostra ci saranno così le opere di grandi artisti, come Jan Fabre, Giosetta Fioroni, Mimmo Jodice, Anslem Kiefer, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino con Francesco De Gregori, Ettore Spalletti ed Ernesto Tatafiore, che quest’estate hanno voluto rendere omaggio con le loro opere ai poeti di ieri e di oggi nelle pagine del supplemento letterario.

Joseph Kosuth, Maxima Proposito Ovidio, 2017
Joseph Kosuth, Maxima Proposito Ovidio, 2017

Come annuncia il comunicato degli organizzatori non mancheranno «le copertine, le illustrazioni, e le opere di artisti come Velasco Vitali che negli anni hanno interpretato la poesia per l’inserto del Corriere. E poi le fotografie di Carlo Bavagnoli, che tra gli anni 50 e 70 ha ritratto i poeti più grandi, da Ungaretti a Pasolini». L’inaugurazione sarà preceduta da una conferenza stampa di Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione del Corriere della Sera, lorenza Baroncelli, direttore artistico della Triennale, Antonio Troiano, Gianluigi Colin e lo scrittore Sandro Veronesi.

Anselm Kiefer
Anselm Kiefer

Ma tutti questi appuntamenti ruotano attorno al senso che il titolo stesso dà a questa mostra. Come recita il professor John Keating nel L’Attimo fuggente «non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana. E la poesia, la bellezza e l’amore sono le cose che ci tengono in vita». Massimo Troisi era malato di cuore e doveva essere operato negli States per un trapianto proprio nei giorni in cui doveva girare Il Postino. Lui si rifiutò. Perché disse che quella parte, così tenera e così forte, voleva farla con il suo cuore. Morì poche ore dopo la fine delle riprese. Se avesse rinunciato forse sarebbe ancora vivo. Per rendere omaggio al suo protagonista e alle sue parole, ha voluto compiere un gesto poetico che gli è costato la vita. Ma la poesia non è felicità. La poesia è la traccia della vita che nasconde la sua grandezza, anche nel dolore e nella sconfitta, è il ricordo di una emozione da svelare a chi è disposto a comprenderla, e significa sviluppare una coscienza sulle cose, tutte le cose, dal sorriso di un bambino agli occhi di una donna, dalla dolcezza delle colline dipinte dai contadini ai colori che ci riempiono lo sguardo.

Mimmo Paladino e Francesco De Gregori
Mimmo Paladino e Francesco De Gregori

Sono tutte le parole in grado di cogliere la bellezza. Persino in un menù, come fa Pablo Neruda nel Postino: «500 grammi di spaghetti, 6 carciofi vestiti da guerrieri e bruniti con melograno…». Ecco cos’è. La poesia è davvero di tutti. «Non è fuori, è dentro», diceva Roberto Benigni. «Cos’è la poesia? Non chiedermelo più. Guardati allo specchio. La poesia sei tu».

*Pier Paolo Pasolini

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