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Nella fragile orbita di Giacometti. Da Kandinsky e Chagall, 100 capolavori a Verona

L'homme qui marche I, Alberto Giacometti, 1960
Noeud rouge, Wassily Kandinsky, 1936
Noeud rouge, Wassily Kandinsky, 1936

Il tempo di Giacometti da Chagall a Kandinsky. Capolavori della Fondazione Maeght. Dal 16 novembre 2019 Verona ospita l’immenso Novecento internazionale con capitale Parigi. Tra avanguardie storiche, ideologie e correnti. Fino al 5 aprile 2020.

Le sculture di Giacometti rinnegano la loro condizione esistenziale. Non ancora rassegnate alla loro immobilità, cercano costantemente di raggiungere la meta incamerata nei loro occhi, che bramosamente contemplano in solitudine. Scarne, grumose, le loro fattezze sono come inghiottite dal vuoto che le circonda. I loro fragili contorni riflettono la condizione più intima dell’uomo e delineano i confini della realtà riflessa nello sguardo dell’artista svizzero.

L'homme qui marche I, Alberto Giacometti, 1960
L’homme qui marche I, Alberto Giacometti, 1960

Alberto Giacometti (1901-1966), considerato come il più importante sculture del XX secolo nonché il più quotato attualmente sul mercato delle aste internazionali, si distingue nella scena artistica novecentesca grazie al suo personale approccio per indagare la realtà.

Abitata da un senso di precarietà e smarrimento, instauratosi a seguito dei conflitti mondiali, la realtà di Giacometti viene rappresentata nella sua complessità, accostandola ad un altro luogo colmo di insicurezza e sfiducia: l’animo umano. Non è l’unico artista a scuotere la Parigi del secolo scorso, centro artistico internazionale dell’epoca. Kandinsky, Braque, Mirò e molti altri contribuiscono a rideterminare le sorti dell’arte del Novecento, riportando su tela il superamento della realtà apparente ed esprimendo la loro visione del mondo.

Soleil jaune, Marc Chagall, 1958
Soleil jaune, Marc Chagall, 1958

La mostra Il tempo di Giacometti da Chagall a Kandisky. Capolavori dalla Fondazione Maeght rappresenta una storia corale, narrata tra le mura di Palazzo della Gran Guardia a Verona. Centinaia di sculture, dipinti e disegni che ripercorrono il Novecento internazionale, tra Kandinsky, Braque, Chagall, Miró e Giacometti. Viene analizzata in particolare l’arte di quest’ultimo, attraverso 70 opere che vanno dal periodo fanciullesco in Svizzera alle opere surrealiste più mature.

Femme et oiseau, Joan Miró, 1964
Femme et oiseau, Joan Miró, 1964

Il cubismo, l’astrattismo, il surrealismo: il percorso espositivo ripercorre le diverse correnti, nate dall’instabilità propria del periodo ed atte a modificare irreparabilmente il pensiero della Parigi del Novecento, proiettandola in un clima di modernità e avanguardia artistica. Tutte le opere che abitano il Palazzo veronese dal 16 novembre 2019 al 5 aprile 2020 provengono dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence, uno dei luoghi più famosi al mondo per l’arte del Novecento.

Informazioni utili:

Il tempo di Giacometti da Chagall a Kadinsky. Capolavori dalla Fondazione Maeght

Palazzo della Gran Guardia, Verona

16 novembre 2019 – 5 aprile 2020

da martedì a giovedì: 10-18

da venerdì a domenica 10-19

Biglietto intero: 14, 00 euro (senza prenotazione)

Biglietto ridotto: 11,00 euro (per gli studenti maggiorenni e universitari fino a 26 anni con tessera di riconoscimento, oltre i 65 anni, giornalisti con tesserino)

Biglietto ridotto: 8,00 euro (minorenni dai 6 ai 18 anni)

Ingresso gratuito per bambini fino a 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico) e accompagnatori di persone non abili.

Le chien, Alberto Giacometti, 1951
Le chien, Alberto Giacometti, 1951

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