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Politically (super)correct. Nel 2020 il Baltimore Museum of Art acquisirà opere di sole artiste donne

Ana Mendieta, particolare di Untitled (Facial Hair Transplants), 1972
Ana Mendieta, particolare di Untitled (Facial Hair Transplants), 1972

Il programma “2020 Vision” del museo prevede 22 mostre e segnerà il centenario del passaggio del 19° emendamento, che garantisce il voto alle donne

Già nel 2018 l’istituzione aveva suscitato diverse polemiche, quando annunciò la decisione di cedere opere di artisti maschi bianchi come Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Franz Kline, utilizzando i proventi di quelle vendite per acquistare lavori di artisti di colore e di artiste donne – suona strano già scriverla, questa forzata differenziazione -, da Charles Gaines a Emma Amos, Faith Ringgold, Ana Mendieta. Ora il Baltimore Museum of Art chiude il cerchio politicamente corretto aperto dal direttore Christopher Bedford, anticipando che nel 2020 acquisirà opere d’arte da sole donne.

Il Baltimore Museum of Art
Il Baltimore Museum of Art

Non sarebbe sufficiente acquisire qualche dipinto di artisti di colore e appenderlo al muro accanto a un’opera di Mark Rothko“, ha detto Bedford al Baltimore Sun. “Per correggere secoli di squilibrio, serve qualcosa di radicale“. Il programma “2020 Vision” del museo, che prevede 22 mostre e segnerà il centenario del passaggio del 19° emendamento, che garantisce il voto alle donne, si concentrerà anche sulle donne artiste, con omaggi fra le altre a Joan Mitchell, Mickalene Thomas, Ana Mendieta, oltre a focus sulle rappresentazioni della maternità nell’arte africana e le opere realizzate da donne Lakota nel 19° secolo.

https://artbma.org/

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