Nuovo murales impreziosisce il centro storico di Como, titolo: Juvarra.txt di Fabrizio Musa (1971). Nel cuore della città, in via Vittorio Emanuele, troneggia ora il Duomo dipinto, colto da un particolare angolo prospettico.
L’opera presenta la cupola del duomo di Como, colto da un particolare angolo prospettico, e si presta a una serie di rimandi tra il dipinto e la Cattedrale che si trova a poco più di 50 metri di distanza. Il lavoro, realizzato tra settembre e ottobre, misura circa 15 metri di altezza per 5 metri di larghezza, e si sviluppa nella parte superiore dell’edificio che lo ospita, giocando con la percezione dell’osservatore che, invitato ad alzare lo sguardo, viene sorpreso come se guardasse in uno specchio, la cupola barocca progettata da Filippo Juvarra, da poco lasciata alle spalle.
Fabrizio Musa non è nuovo all’arte della pittura murale. A Como, infatti, ha creato due opere in via Carloni e una in via Ballarini (non più visibile), dedicate alle architetture di un altro genio comasco quale Giuseppe Terragni.
L’opera è stata commissionata da Michela Testoni per celebrare e ricordare alcuni suoi avi che hanno abitato in quell’edificio e che hanno combattuto per l’Italia nella terza guerra d’Indipendenza e nelle due guerre mondiali. In particolare, il capitano Giovanni Scotti deportato nei lager nazisti e il maresciallo maggiore dei Carabinieri Togo Testoni, anch’egli deportato in Germania dal 1943 al 1945.