Inaugurato a Zanzibar, lo scorso 24 novembre, il primo museo dedicato al frontman dei Queen. Per rivivere, attraverso l’infanzia nell’abitazione su Shangani Street, l’origine di una leggenda immortale.
Zanzibar non è proprio dietro l’angolo ma potrebbe diventare la meta turistica preferita di migliaia di fans dei Queen sparsi in tutto il mondo. Qui è nato Freddie Mercury e qui è nato il primo museo al mondo dedicato all’immortale frontman dei Queen, uno dei più grandi cantanti e performer di tutti i tempi. Il Freddie Mercury Museum, si trova proprio a Stone Town e precisamente nell’abitazione su Shangani Street dove il piccolo Farrokh Bulsara – questo il vero nome del cantante – passò la sua infanzia.
E’ proprio a un Freddie forse meno conosciuto che il “Freddie Mercury Museum” dedica gran parte del suo percorso espositivo, focalizzandosi quindi sulle ‘origini’ del mito: la nascita sull’isola di Zanzibar il 5 settembre del 1946 – esposto a tal riguardo il certificato di nascita – le sue radici con la religione zoroastriana, l’educazione a Zanzibar seguita dalla sua scuola a Panchgani , il trasferimento con la famiglia nel 1963 in Inghilterra e così via, fino al successo planetario che tutti conosciamo.
I’m not going to be a Star
I’m going to be a Legend
Non si tratta di un’iniziativa improvvisata il museo è partner della Queen Production Ltd. Inaugurato lo scorso 24 novembre, giorno del 28esimo anniversario della scomparsa dell’artista, è nato grazie all’iniziativa di un imprenditore italiano che vive da anni a Zanzibar, Andrea Boero, e di un altro imprenditore di Zanzibar, Jave Jafferji, amico della famiglia di Mercury.
Dediche, testimonianze, oltre 100 foto inedite e cimeli: questo il nucleo che tenta di raccontare un Freddie più profondo e il suo viaggio per diventare una delle più grandi stelle di tutti i tempi. Potete vedere qualche foto nel sito ufficiale (ancora un po’ in fase embrionale) e in questo video che sta girando nella rete di Freddie Mercury Solo:
https://youtu.be/ZQZE60fv3b0