Quando l’arte antica si anima a suon di pop contemporaneo. Fabrizio Moretti x Fabrizio Moretti | In Passing è la mostra che, dal 15 al 18 dicembre (giorno in cui i 24 lotti esposti andranno all’asta), sarà visitabile nella sede newyorkese di Sotheby’s, nata dalla collaborazione tra due omonimi personaggi.
Non è la prima volta che Sotheby’s realizza progetti che mettono in dialogo la tradizione artistica con vere e proprie icone del nostro tempo. C’è stata The Female Triumphant, l’asta tutta al femminile organizzata in collaborazione con Victoria Beckham, la collaborazione con la Kasmin Gallery di New York, per non parlare poi del video a tema rinascimento realizzato da un James Franco ispirato dalle terracotta dei Della Robbia. Questo novembre è arrivato il turno di due grandi personalità provenienti da ambienti differenti, ma accomunati -oltre che dal nome- da una grandiosa creatività e dalla capacità di non farsi fermare da nessun ostacolo nel proprio percorso verso il successo. Fabrizio (Fab) Moretti batterista degli Strokes e Fabrizio Moretti mercante d’arte antica tra i più famosi al mondo.
I due Moretti hanno unito le forze selezionando e allestendo un’esposizione di più di 20 opere d’arte antica provenienti dalla collezione del gallerista, tra cui compaiono i santi di Luca Signorelli (San Francesco e Sant’Antonio abate, 40,000-60,000 $), le terracotta invetriate di Marco Della Robbia (40,000-60,000 $) e le Madonne dorate di Ventura di Moro (Madonna e bambino con Sant’Antonio abate, 40,000-60,000 $).
Le meravigliose opere delle varie scuole italiane (l’unica “estera” è un’Annunciazione olandese del XVI secolo, 25,000-35,000 $) trovano spazio all’interno di una struttura espositiva concepita da Fab, che oltre a essere un grande musicista è lui stesso un artista. Partendo da una riflessione sull’idea di prospettiva, punto focale di tutta l’arte dal rinascimento in poi, Moretti ha creato un percorso labirintico, fatto di stretti passaggi, curve improvvise e stanze nascoste, con il quale cerca di far emergere rimandi iconografici tra le varie opere. Le scelte espositive giocano su tematiche centrali dell’arte antica e comuni a alla maggior parte delle opere esposte quali la vita, la morte, la religione, il pentimento e simili.
Un allestimento che incoraggia una visione lenta e immersiva insomma, volto a creare un legame individuale tra lo spettatore e le opere, già di per sé capolavori davanti ai quali è difficile restare indifferenti. La strada del dialogo tra moderno e antico che Sotheby’s ha deciso di intraprendere continua a rivelarsi un’ottima trovata per avvicinare un nuovo bacino di pubblico a opere solitamente considerate da una fascia più ristretta di utenti, oltre che un interessante spunto di riflessione su come è cambiato -o dovrebbe cambiare- il modo di leggere un’opera in relazione al cambiamento del tempo.
I ricavati della vendita del 18 novembre saranno destinati all’International Rescue Committee, l’ong fondata all’inizio degli anni ’30 da Albert Einstein e da allora impegnata nella salvaguardia dei diritti umani, e alla Fondazione Fabrizio Moretti di Prato, centro ippoterapico di proprietà dell’omonimo gallerista.
*Taddeo di Bartolo, Deposizione, stimato 60,000 – 80,000 USD