Arti Decorative del ’900 e Design in asta il 17 e il 18 dicembre nella sede di viapitteridieci a Milano de Il Ponte.
I preziosi arredi disegnati nel 1929-30 da Tomaso Buzzi per la camera da letto dell’architetto Ambrogio Gadola di Milano, appartengono a un più ampio progetto, che dal disegno del palazzo per il costruttore milanese giungeva a definire i singoli arredi per gli ambienti interni. I mobili rappresentano un eccezionale ritrovamento, finora ignoto, suffragato dai documenti dell’Archivio Buzzi alla Scarzuola. Concepiti dall’estro elegante e colto di Buzzi condividono e anticipano il disegno d’insieme e alcuni dettagli decorativi dei mobili realizzati per il conte Alessandro Contini Bonacossi e sua moglie.
Carlo Mollino progettò l’auditorium Rai di Torino nel 1952, disegnandone gli arredi che lo avrebbero completato negli anni successivi. Due file originali di poltroncine della platea, eccezionalmente conservate senza modifiche o alterazioni, costituiscono una testimonianza rara e preziosa di quel raffinato e stupefacente progetto, e saranno esitati accanto a due letti sovrapponibili in legno di rovere del 1955, provenienti dalla Casa del Sole di Cervinia.
Da una abitazione di Torino provengono anche due rarissime poltrone e una bergère disegnate dall’architetto di origine udinese Ottorino Aloisio, protagonista del MIAR (Movimento Italiano per l’Architettura Razionale) accanto a Giuseppe Pagano e Gino Levi Montalcini, e colto disegnatore dallo stile elegante e ardito.
Altrettanto emblematiche per il design italiano sono le due poltroncine attribuite a Giulio Minoletti, probabili prototipi delle sedute disegnate dall’architetto milanese tra il 1948 e il 1953 per i vagoni del celebre Elettrotreno Breda ETR 300 “Settebello”.
L’opera di Gio Ponti, di cui si celebra il talento anche in Italia con una mostra al MAXXI di Roma dopo quella al MAD di Parigi, è rappresentata da diversi arredi, tra cui spicca per eleganza e ingegno costruttivo un mobile da camera a cassetti, stipi e pianetti estraibili, proveniente da un appartamento all’interno di un elegante condominio milanese disegnato da Ponti nel 1958.
Piero Portaluppi realizzò in più fasi e in epoche diverse gli arredi per casa Barich a Milano. Dal barocchetto di un prorompente armadio laccato rosso, esitato in asta al Ponte nel dicembre 2017, alle linee tese e razionali del mobile bar ora proposto, risalente agli anni Trenta, il periodo più radicalmente moderno dell’architetto milanese.
Piero Bottoni, protagonista del rinnovamento dell’architettura italiana durante gli anni Trenta, collaborò in diverse occasioni con i produttori di mobili Meroni e Fossati di Cantù. Gli arredi sperimentali concepiti dall’architetto per la Triennale di Milano del 1933 diedero vita a una produzione essenziale di mobili in rovere, dal disegno semplice e razionale. Due eleganti quanto rare poltrone in legno massello di rovere, provenienti da una casa di villeggiatura progettata nel 1935 da Bottoni in provincia di Bergamo, ben rappresentano la fase pioneristica dell’arredo modernista italiano.
Ai pregiati mobili costruiti da Roberto Poggi è riservata una sezione dell’asta, che in occasione della pubblicazione del volume dedicato al mobiliere e collezionista pavese, edito da Electa Mondadori, raccoglie arredi di Franco Albini e Franca Helg, Francesco Trabucco e Vittorio Vecchi, Marco Zanuso e dei fratelli Ezio e Roberto Poggi.
La lampada a sospensione modello 1441 di Max Ingrand per Fontana Arte spicca invece nella sezione dedicata all’illuminazione.
Nell’ambito delle Arti Decorative si distinguono tre rari vasi di Carlo Scarpa per la manifattura MVM Cappellin, risalenti alla fine degli anni Venti: un “Lattimo aurato” ad anse, un sottile vetro incamiciato firmato all’acido e un raro vaso in pasta vitrea verde a decoro “Fenicio” con applicazione di foglia d’oro; un vaso in lamina metallica di Umberto Bellotto, realizzato attorno al 1925, due preziosi candelabri di George Jensen in argento massiccio, realizzati tra il 1925 e il 1932.
Di Enzo Mari, architetto e artista fra i più controcorrente del panorama italiano, si propone una rara composizione pittorica a encausto del 1953 , ascrivibile al periodo dell’Arte programmata appartenente alle “Serie auree o sinestetiche”.
*Enzo Mari
Composizione ascrivibile al periodo dell’Arte Programmata ed appartenente alle opere delle “Serie auree o sinestesiche”, Milano 1953
Stima € 8.000-10.000
Il Ponte | Asta 470
Arti Decorative del ‘900 e Design
17, 18 dicembre 2019
Preview su appuntamento 12, 16 dicembre 2019
Esposizione: 13, 14, 15 dicembre 2019
(10/13 – 14/18)
Sede: Via Pitteri 10, Milano