Il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ospita fino al 2 febbraio 2020 una monografica dedicata all’artista tedesco Josef Albers. La mostra, a cura di Marco Pierini e Carole Haensler in collaborazione con The Josef and Anni Albers Foundation, è un omaggio alla memoria di Pietro Bellasi, sociologo e presidente della casa editrice Magonza, che ha curato il catalogo della mostra.
L’esposizione delinea il percorso artistico di Josef Albers nella costante ricerca di modulazioni di forma e luce attraverso la ripetizione di modelli geometrici.
Insegnante, teorico del colore e artista, Albers partecipa all’esperienza del Bauhaus di Weimar che incide in modo significativo nel suo percorso.
La relatività del colore e la variabilità della sua percezione ottica spingono la didattica di Albers verso un insegnamento di taglio esperienziale: non esiste teoria che non si appoggi alla sperimentazione. I suoi quadrati, come infinite possibili varianti o soluzioni di situazioni, dischiudono il mondo sconfinato del possibile.
“La scienza mira a risolvere i problemi della vita, l’arte si fonda sui problemi irrisolti”. La sperimentazione alla ricerca della via possibile si esplica nell’ossessiva ripetizione di una forma, il quadrato.
Attraverso l’uso di colori primari, Albers indaga le dinamica della percezione umana, sempre cangiante e mutevole a seconda della luce e della prospettiva.
I suoi quadrati sottolineano la “discrepanza tra il fatto fisico e l’effetto psichico”, come se i colori e le forme fossero il risultato del nostro modo di vedere e percepire la vita.
Il colore, dimostra Albers, è totalmente soggettivo e la sua natura assolutamente relativa; esso è frutto di fenomeni fisiologici e psichici.
Attraverso l’accostamento, talvolta anche ardito, di colori diversi, il colore che per primo era saltato all’occhio piano piano viene condizionato o in qualche modo influenzato dalle presenze cromatiche vicine.
Già Goethe sosteneva come la visione non fosse mai neutra, ma il frutto di un’interpretazione.
Il percorso creativo dell’artista tedesco sfocia in un’arte della visione in cui geometria e immaginazione si incontrano, dimostrando come anche il colore faccia parte del nostro vissuto.
Il fascino dei quadrati di Albers risiede nella “rivelazione e nell’evocazione di una visione” attraverso la ripetizione infinita e costante della medesima forma, sotto sembianze cromatiche differenti.
La mostra è inoltre accompagnata da un percorso tattile, Vedere con le mani, presso Castelgrande, per spingere i visitatori ad “aprire gli occhi” ricreando forme e colori interiormente.
Informazioni utili:
Museo Villa Dei Cedri
28 settembre 2019 – 2 febbraio 2020
Mercoledì – Venerdì 14-18
Sabato, Domenica e festivi 10-18