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La Cappella Sistina come l’aveva sognata Raffaello. A Febbraio un eccezionale evento storico ed artistico

La Cappella Sistina La Cappella Sistina
La Cappella Sistina
La Cappella Sistina

Gli splendidi arazzi con gli Atti degli Apostoli ideati da Raffaello saranno allestiti nella Cappella Sistina dal 17 al 23 febbraio. Non accadeva dal 1983. Un eccezionale evento storico e artistico che rinnova il dialogo – e la sfida – con il genio di Michelangelo

Non solo la mostra evento 

Nell’anno delle celebrazioni di Raffaello, un evento tra i tanti, permetterà di ammirare un allestimento forse inarrivabile quanto a cultura figurativa, armonia, bellezza. E non ci riferiamo alla grande mostra che aprirà i battenti a marzo presso le Scuderie del Quirinale e che già registra un numero record di prenotazioni.

Si tratta indubbiamente di una mostra-evento, mai vista prima quanto al numero e alla qualità delle opere di mano del grande protagonista del Rinascimento. Tuttavia, un evento inaspettato e per questo ancora più prezioso permetterà di vivere Raffaello in uno scenario impareggiabile.

Il divino Raffaello

In quante molteplici forme l’arte  rapisce i nostri sensi  ogni volta che ci troviamo di fronte alla creazione di  un artista? Tuttavia, quando pensiamo alla perfetta armonia nella bellezza di un volto o della  natura, quasi si materializza nei nostri occhi l’ineguagliabile pittura di Raffaello.

Nella sua tomba al Pantheon di Roma, l’omaggio del poeta Pietro Bembo recita:

La natura ha avuto paura di essere vinta quando lui era vivo e di morire alla notizia della sua morte.

Lo scenario ineguagliabile della Cappella Sistina e un grande sforzo organizzativo

Dal 17 al 23 febbraio, una visione celestiale attenderà i visitatori della Cappella Sistina. Nello scenario che rappresenta una delle massime vette raggiunte dall’arte dei tutti i tempi, saranno esposti i 10 grandi arazzi di Raffaello, secondo l’originario progetto  concepito dall’urbinate per Leone X.

Lo ha annunciato Barbara Jatta– da tre anni alla direzione dei Musei Vaticani- in un’intervista al Messaggero.

Se si pensa che ogni arazzo misura 5 metri per 4, non è difficile immaginare l’effetto scenografico delle immagini e dei fili d’argento dorati enfatizzati da un sofisticato sistema di luci che, come spiega la Jatta, sarà applicato anche alla nuova Sala VIII dedicata a Raffaello nella Pinacoteca.

L’inedita visione della Cappella Sistina, così come la sognava Raffaello, sarà visibile, come abbiamo già accennato, dal 17 al 23 febbraio. La chiusura coinciderà con la domenica a ingresso gratuito. Non è un caso, come spiega la direttrice al Messaggero: ” Una scelta che rappresenta la volontà di condividere con tutti questo evento, soprattutto con i romani”.

Un evento che comporterà uno sforzo organizzativo non indifferente. ci vorrà un giorno e mezzo per montarli. L’ultima volta sono stati appesi nel 1983, si tratta dunque di un evento di grande importanza non  solo artistica ma perfino storica.

Quattro arazzi avevano raggiunto il  Victoria and Albert Museum di Londra (dove sono esposti in via permanente i cartoni preparatori disegnati dalla mano di Raffaello) nel 2010, in occasione del  viaggio apostolico di Sua Santità Benedetto XVI in Gran Bretagna.

 

Raffaello in Sistina. Arazzi di Raffaello
Arazzi di Raffaello. Immagine da www.museivaticani.va in occasione della mostra ‘Gli Arazzi di Raffaello in Sistina’

Un miracolo’ più che un’opera d’arte da mano umana

Vederli tutti insieme nel contesto storico per il quale furono creati, siamo certi genererà nei visitatori lo stesso stupore che provarono i pochi fortunati presenti, quando furono esposti per la prima volta nel 1519. In realtà erano sette perché il Papa non aveva resistito ad attendere anche gli altri, tanta era la bellezza da mostrare ai suoi ospiti

Qualcuno parlò di ‘miracolo’ più che di un’opera d’arte realizzata da mano umana. Gli arazzi –  attualmente conservati nella Pinacoteca dei Musei Vaticani- furono realizzati nella bottega fiamminga di Pieter van Aelst a Bruxelles.su commissione del Papa Leone X.

Gli splendidi manufatti in lana, seta e fili d’argento dorato, dovevano affiancare agli affreschi di Michelangelo con  immagini degli Atti degli Apostoli, per essere esposti nella Cappella Sistina durante le cerimonie più importanti. Nel 1515  Il Papa affidò  al giovane Raffaello i cartoni preparatori delle due serie di arazzi rappresentanti le storie di San Pietro e San Paolo.

Uno dei più importanti della serie, dal punto vista non solo stilistico ma anche iconografico, è ‘La Pesca miracolosa“, dove alcuni dettagli nascondono  precise allusioni al Papato. Nelle immagini, l’incredibile capacità di Raffaello di far tesoro dei più grandi protagonisti della pittura antica e del suo tempo, creando qualcosa di mai visto. Il tutto seguendo il file sottile della nota seppur implicita sfida al genio di Michelangelo.

Le vicissitudini storiche degli arazzi e dei cartoni di Raffello

I cartoni di Raffaello hanno subito varie vicissitudini. Inizialmente rimasti a Bruxelles, in un laboratorio d’eccellenza   dove era avvenuta la tessitura degli arazzi, furono richiesti da diversi sovrani europei: Giunti in Inghilterra per dar vita a nuovi manufatti, dal 1865 sono conservati presso il Victoria and Albert Museum di Londra.

Ancor più tormentata la vicenda storica degli arazzi, a a partire dal Sacco di Roma del 1527. Il Cardinale Ercole Consalvi riuscì a riacquistarli nel 1808. Dal 1932 sono esposti nella Pinacoteca Vaticana e ora torneranno nella Cappella Sistina per dar luogo a uno spettacolo di rara bellezza, così come lo aveva immaginato Raffaello.

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