L’indagine stratigrafica ha confermato la presenza di un secondo ritratto, realizzato sempre da Klimt. E di una particolare sfrangiatura della tela presente nel dipinto di Piacenza
I dubbi che cominciavano a serpeggiare, alimentati anche dal silenzio e dalla riservatezza di studiosi e inquirenti, sono stati fugati dall’annuncio dell’esito delle perizie ordinate da Ornella Chicca il Pm che ha condotto le indagini. È autentico il Ritratto di Signora, il dipinto di Gustav Klimt ritrovato casualmente il 10 dicembre in un locale di servizio esterno alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza. Museo da dove era stato rubato il 22 febbraio 1997.
L’ufficialità arriva dopo oltre un mese di analisi, condotte dai tre esperti incaricati dalla Procura di eseguire gli accertamenti. Si tratta della storica e critica d’arte Claudia Collina, che ha svolto accertamenti scientifici e storico-artistici, di Diego Cauzzi, funzionario per le tecnologie del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, che si è occupato dell’indagine riflettografica a infrarossi, e di Anna Selleri, restauratrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna, che ha indagato lo stato di conservazione dell’opera.
Le condizioni conservative del dipinto sono state definite “discrete”. L’indagine stratigrafica ha confermato la presenza di un secondo dipinto, realizzato sempre da Klimt e scoperto dalla studentessa Claudia Maga. Sul retro della tela, come già annunciato, sono stati riscontrati i 3 marchi della Galleria Ricci Oddi. E anche una sfrangiatura della tela coincide con quella dell’opera rocambolescamente rubata 23 anni fa.