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Il segno dell’artista, Mazzoleni ad Artefiera 2020 tra le concrezioni di Francolino e le mire di Fontana

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Hans-Hartung-T1962-L2-1962
Hans Hartung 1904 – 1989 T1962-L2, 1962 Acrylic on canvas 60 x 81 cm 23 5/8 x 31 1/2 in

Mazzoleni domina l’ingresso della fiera bolognese. Doppio stand per la galleria sabauda al principio della Main Section. In mostra il progetto Il segno dell’artista”, con protagonisti Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Hans Hartung, Jannis Kounellis e i giovani David Reimondo e Andrea Francolino.

Quest’ultimo, che Mazzoleni presenterà per la prima volta al suo pubblico con la curatela di Gaspare Luigi Marcone, rintraccia il “limite” tra artificio e Natura, una soglia dove si sfiorano costruzioni umane (strade, edifici, cantieri) e contesti naturali (prati, fiumi, vegetazione).

A questo poetico processo di ricerca segue una realizzazione tecnica molto precisa che ha come risultato finale delle opere quadrate con concrezioni terrose dove le parti “vuote” sono le immagini di crepe, fessure, aperture della superficie prescelta. Ogni lavoro ha per titolo data, ora e coordinate satellitari del luogo scelto come “scenario”. Il perpetuo divenire delle crepe, viene così congelato in un’istante creando un’opera unica e irripetibile (si vedano maggiori informazioni in allegato).

La sezione Focus, curata da Laura Cherubini, vede protagonisti Lucio Fontana e Gianfranco Zappettini, due artisti di generazioni differenti che hanno, in periodi e modalità diverse nel dopoguerra, indagato la superficie pittorica, ampliandone e ridefinendone i confini.

Andrea-Francolino
Andrea Francolino b. 1979 45.749394 12.663020 30/10/2019 15:56:15, 2019 Earth dust on Hahnemühle paper 115 x 115 cm 45 1/4 x 45 1/4 in

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