IN ARRIVO A MILANO: L’altra individualità. Pittura e figurazione nell’epoca dell’evanescenza, una mostra che propone una mappatura della nuova pittura figurativa italiana, concentrandosi sulla generazione nata tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Novanta. Una selezione di 23 artisti che, pur nelle loro differenze, guardano alla pittura senza cedere all’informale, riportando al centro dell’attenzione la figura come qualcosa di ritrovato, restituito dopo una lunga assenza. La mostra inaugurerà il 29 ottobre 2020 da State Of Milano (Via Seneca 4, zona Porta Romana), a cura di Domenico Russo Andrea Tinterri e Luca Zuccala.
Parola a Andrea Fiorino.
Cosa significa, oggi, lavorare sulla pittura?
lavorare con una materia prima che ha molte potenzialità, e che si rinnova continuamente.
E una scelta sicuramente non facile da prendere, chi lavora con essa si trova a fare i conti con un bagaglio visivo a volte un po’ ingombrante che va usato in maniera consapevole.
Quali sono i riferimenti culturali che influenzano e definiscono la tua ricerca?
Guardo spesso quella pittura “acida” legata al l’espressionismo tedesco (George Grosz, Otto Dix, Max Beckmann, Erich Heckel, Ernst Ludwig Kirchner) e la capacita compositiva e di enfatizzazione dei sentimenti del disegno animato degli anni 30-40 che porta all’estremo un emozione attraverso una semplificazione dell’immagine (Betty Boop,Tom e Jerry, MerrieMelodies, Flip la Rana, Braccio di Ferro).
La mia ricerca si basa sulla potenzialità narrativa di un’immagine e come io posso interiorizzarla e successivamente darle un significato nuovo attraverso allegorie e simboli.
Qual è, dal tuo punto di osservazione, lo stato dell’arte contemporanea italiana (hai tutto il diritto di scavalcare il confine geografico)?
Penso che sia bello scoprire più opere oneste.
La mostra “l’altra individualità” riunisce venti artisti, due generazioni di ricerca, per far emergere le linee comuni di una nuova pittura figurativa. Che rapporti hai con gli altri protagonisti dell’esposizione e quali sono, dal tuo punto di vista, i legami che possono unire i diversi artisti presenti, al di là del linguaggio utilizzato?
Alcuni artisti non li conosco personalmente, questa mostra penso sia una buona occasione per poter aprire un confronto.