“Com’era Marina quando l’ho conosciuta nel 1975 ad Amsterdam? Era una donna fatale, aveva un incredibile temperamento balcanico…”. “Dal mio punto di vista, lui era un self-made man, aveva studiato per fare l’ingegnere, non per fare l’artista”. Nel documentario del Louisiana Channel, Marina Abramović e Ulay ripercorrono la loro storia, dal primo incontro fino a oggi.
Giorni di lutto per l’arte. Il 2 marzo si è spento, in Slovenia, Ulay (pseudonimo per Frank Uwe Laysiepen). L’artista tedesco soffriva di cancro da oltre dieci anni, e aveva trattato la malattia come il più importante progetto della sua vita, sfociato nel 2013 in un documentario dal titolo Project Cancer. Il suo nome è profondamente legato alla più nota Marina Abramović, con cui condivise un rapporto personale e professionale tanto intenso quanto travagliato durato 12 anni, che li ha resi una coppia iconica nel mondo della Performance art.
Dopo l’incontro ad Amsterdam nel 1975, tra i due nasce un’intesa artistica che li porta a realizzare insieme una serie di performances dal titolo Relation Works, una forma estrema di body art volta esplorare i limiti della resistenza fisica e psichica. Nel 1988 sanciscono la fine del loro rapporto con un’ultima celebre performance, The Great Wall Walk: entrambi percorrono a piedi tutta la grande muraglia cinese partendo dai capi opposti per incontrarsi al centro e dirsi addio.