Per il 2020, TEFAF ha scelto di esplorare nel suo Art Market Report la filantropia e il mecenatismo dell’arte
Patrick van Maris (CEO di TEFAF Maastricht) ha commentato: “Nel mondo stanno avendo luogo numerosi sviluppi che rendono questo argomento molto pertinente. Il report esplora le differenze tra i mecenati di oggi e quelli delle generazioni precedenti: i nuovi comportamenti e l’evoluzione di vari modelli di mecenatismo rendono questo contesto molto affascinante. In un’era in cui sostenibilità, trasparenza, impatto e responsabilità sociale sono di primaria importanza, è cruciale interrogarsi sul modo e sul motivo che ci porta a raccogliere soldi per l’arte, e quale sia il conseguente beneficio pubblico. Sono tre domande che è necessario porre proprio ora, in un periodo in cui l’arte subisce crescenti tagli dai fondi pubblici”.
– Le strade divergenti del mecenatismo pubblico e privato
Il finanziamento pubblico dell’arte è sotto pressione in Occidente.
Il mecenatismo privato sta divenendo un canale di supporto sempre più importante.
Un maggiore benessere finanziario incoraggia una maggiore filantropia (ne è un esempio l’associazione non a scopo di lucro The Giving Pledge).
Gli investimenti inerenti sostenibilità e impatto sociale segnalano un cambiamento nei comportamenti di investimento.
– Mecenatismo dell’arte ed etica
Il supporto privato e aziendale all’arte è sotto stretta osservazione.
Il potere dei social media e dei movimenti sociali sta riscrivendo i confini di ciò che è considerato eticamente accettabile. Ma dov’è che tracciamo questa linea?
Si richiedono più trasparenza e adeguate verifiche
Serve una dovuta accuratezza per comprendere gli standard etici dei partner commerciali quando si tratta di mantenere la fiducia pubblica e l’integrità delle attività museali.
– Mecenatismo dell’arte e tecnologia
Il crowdfunding è la democratizzazione del mecenatismo
I musei che adottano la realtà virtuale e le collezioni virtuali allargano l’accesso all’arte.
La Blockchain unita alla filantropia può accrescere la trasparenza e preservare la verità.
– La misurazione dell’impatto
Qual è il valore dell’arte? Come stabiliamo la connessione tra il supporto all’arte e l’impatto che essa ha sugli individui e sulla società nel suo complesso?
A questo proposito è stato condotto un sondaggio che ha coinvolto diversi mecenati per comprendere i comportamenti e le attitudini delle varie generazioni.
Le principali conclusioni del sondaggio dei mecenati dell’arte:
- Il 78% dichiara di supportare regolarmente il settore no-profit dell’arte
La maggioranza del mondo dell’arte dona tempo, competenza e risorse finanziarie alle iniziative no-profit dell’arte. - Il 67% svolge o ha svolto volontariato
Il volontariato è un importante tipo di mecenatismo, soprattutto per le nuove generazioni. Il 70% dei mecenati della generazione dei millennial dichiara di offrire regolarmente questo tipo di supporto. - Il 94% dichiara che sono passione e impatto (sociale) a motivare il suo supporto all’arte
Il 94% dei mecenati dell’arte è guidato dalla propria passione per l’arte; il 91% dichiara che ritiene che l’arte e la cultura possano avere un impatto sul modo in cui percepiamo il mondo intorno a noi. L’85% offre il proprio supporto perché crede in una causa (ad esempio nella missione di un’organizzazione). - L’80% dichiara che è importante fare la differenza.
Il supporto individuale è motivato da una forte convinzione che il proprio aiuto possa contribuire a fare la differenza in positivo. Il 72% dei mecenati dell’arte della generazione dei millennial dichiara che la principale motivazione per supportare l’arte è il sentirsi coinvolti a livello sociale e dotati di uno scopo. - Il 73% valorizza connettività e networking
Il 73% dei millennial intervistati dichiara che la prima motivazione per supportare l’arte è potersi sentire connessi ad altre persone con cui costruire la propria rete sociale. Questo pensiero è condiviso dal 62% degli intervistati appartenenti alla Generazione X e dal 54% dei Baby boomer. - L’88% dichiara di sostenere i musei pubblici
I musei e le organizzazioni no-profit d’arte sono i primi a ricevere supporto dai mecenati (solitamente attraverso una membership o programmi di sostegno).