Sfioriamo la fine della prima settimana di dolce reclusione casalinga dovuta al proliferare del COVID-19 e già tanto dolce non sembra più.
Non che la prospettiva di dover modificare drasticamente le nostre abitudini sia mai apparsa così invitante, ma certamente poteva, e può ancora, essere un’occasione per dedicarci a tutte quelle attività che la quotidianità lavorativa ci impedisce di conseguire. Ciò che inevitabilmente appare riduttivo è di poter difficilmente alternare a questi svaghi tanto agognati – la lettura, la visione di film, l’ascolto di buona musica, ecc – un’uscita fuori dalle mura di casa. Per evitare che queste diventino eccessivamente opprimenti e monotematiche, vogliamo proporre una serie di opere d’arte che reinterpretano l’abitazione in modi fantasiosi e non convenzionali. Non è un invito a riarredare il proprio salotto o a stravolgere l’intero impianto architettonico della nostra abitazione, ma un suggerimento che non è mai sbagliato ribadire: ciò che abita una casa non sono le sue pareti, ma le storie che la animano.
Una casa per stare da soli insieme – Edward Hopper, Room in New York
Una casa per ricordare – Jan Vermeer, Ragazza che legge una lettera
Una casa per immaginare – Rene Magritte, Sulla soglia della Libertà
Una casa per conoscere l’altro – Joseph Beuys, I like america and america likes me (1974)
Una casa per perdersi – Dario Maglionico, Reificazione #63
Una casa per resistere alla follia – Francis Bacon, Triptych May-June
Una casa per un altro mondo – Paola Pivi – One Cup of Cappuccino then I Go
Una casa per la malinconia – Vilhelm Hammershoi, Interior, Strandgade 30
Una casa per creare – Vincent van Gogh, La Camera di Vincent van Gogh ad Arles
Una casa per trasgredire – Helmut Newton