I conservatori del Rijksmuseum e dello Stedelijk (Amsterdam) donano le loro maschere e guanti ai medici e agli operatori sanitari che si trovano a fronteggiare l’epidemia di Coronavirus. L’iniziativa è stata annunciata su Twitter da Erma Hermens, storica dell’arte del Rijksmuseum.
Dopo gli oltre 2.000 casi confermati di COVID-19 nei Paesi Bassi, il Rijksmuseum, così come altri importanti musei è chiuso dal 12 marzo, in seguito al semi-blocco in cui è entrato il paese.
La pandemia ha prodotto gravi difficoltà nel reperimento di guanti e mascherine, equipaggiamento protettivo di cui c’è una grave carenza globale. I conservatori, infatti, fanno uso di maschere quando trattano oggetti d’arte che sono o potrebbero essere infestati da muffe e funghi tossici o che, in passato, sono stati trattati con sostanze pericolose, come i pesticidi. Indossano anche guanti in lattice o tessuto per evitare di danneggiare le opere d’arte con il grasso sulle dita delle mani. Alcuni degli articoli protettivi da loro impiegati includono abiti di carta usa e getta, occhiali, guanti e maschere N95, attualmente molto richiesti.
“RT (ovvero retweet, ripubblica) questo per favore!” ha scritto Erma Hermens nel suo tweet, in cui ha taggato il Museo Stedelijk, i Mauritshuis e il Museo Van Gogh, nonché gli account Twitter delle organizzazioni museali e degli istituti di conservazione. “Ogni piccolo aiuto può servire!” Il Museo Stedelijk ha confermato che parteciperà. Il Mauritshuis afferma la volontà dei suoi conservatori di voler donare il materiale sanitario, ma purtroppo il magazzino si trova sprovvisto dell’attrezzatura adatta.
Nel frattempo, per fronteggiare questa carenza, la Cina ha notevolmente aumentato la sua produzione di mascherine per soddisfare la domanda. Sembra che la mancanza di strumenti adatti a proteggersi abbia costretto molti operatori sanitari londinesi ad utilizzare un’unica mascherina per due persone. Molti altri si proteggono con quello che trovano in ufficio.