L’Arts Council England mette a disposizione 160 milioni di sterline per artisti e organizzazioni in difficoltà durante l’attuale crisi del Coronavirus. La Germania annuncia un piano da 50 miliardi di euro
“Garantire che gli artisti e le organizzazioni che animano il mondo dell’arte, oltre a musei e biblioteche, siano protetti durante la crisi del Coronavirus è la nostra priorità numero uno“. Parole che vi piacerebbe leggere in uno dei tanti decreti che il premier Conte – e i suoi ministri – producono in queste concitate giornate? O almeno udire da qualche organismo deputato a promuovere e difendere le attività e le professioni creative?
E invece ci tocca leggerle in una nota dell’Arts Council England: proprio da quella Inghilterra che tanti – anche noi su ArtsLife – hanno criticato, se non biasimato, per le tardive e tuttora inconcludenti misure per il contenimento della pandemia. Da noi, come sappiamo, un soggetto equipollente non è mai esistito: gli artisti e chi lavora in ambito creativo sono sempre stati e restano figli di un Dio minore.
L’ente governativo britannico ha dunque messo a disposizione 160 milioni di sterline di finanziamenti di emergenza. Per persone e organizzazioni in difficoltà durante l’attuale crisi del coronavirus. La fetta maggiore, circa 100 milioni, viene comprensibilmente destinata alle organizzazioni culturali. Fra le quali l’Institute of Contemporary Arts, la London Philharmonic Orchestra, il National Theatre, la Royal Opera House.
Ma circa 20 milioni di sterline sono assegnati a singoli artisti e a professionisti dell’area creativa, musica, teatro, danza, arti visive, letteratura. I quali possono richiedere sovvenzioni fino a 3mila sterline ciascuno.
“La nostra responsabilità è di sostenere il nostro settore nel miglior modo possibile, in modo che artisti e organizzazioni possano continuare a nutrire l’immaginazione delle persone in tutto il paese, sia durante la crisi che nel periodo di ripresa”. Questo ha dichiarato Sir Nicholas Serota, presidente dell’Arts Council England.
Ma l’esempio inglese non è certamente isolato, specificatamente in area anglo-sassone. Anche la Nuova Zelanda ha messo in campo un pacchetto di risposta alle emergenze, con un primo investimento di 16 milioni di dollari per sostenere la comunità artistica. Artisti e professionisti dell’arte potranno chiedere sovvenzioni di emergenza fino a 10mila dollari a persona, dettagliando l’impatto di COVID-19 sulla loro pratica artistica.
Di analoghi provvedimenti giungono notizie da diversi centri americani, da Indianapolis a Pittsburgh. E il ministro della cultura tedesco – è notizia recentissima – annuncia un incredibile pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per artisti e imprese culturali. “Gli artisti non sono solo indispensabili, ma anche vitali, soprattutto ora“.
https://www.artscouncil.org.uk/