Dal 18 al 22 gennaio a Rimini si è svolta la fiera del gelato Sigep, dedicata alla filiera del gelato artigianale. E fra gli stand c’erano vicini espositori di Wuhan e Codogno
Molti hanno criticato anche aspramente – lo abbiamo fatto anche noi – la fiera Tefaf di Maastricht, per aver incoscientemente aperto i suoi battenti il 7 marzo, riunendo fra i corridoi diecine di migliaia di persone quando già l’allarme Coronavirus era molto elevato. Con il risultato che molti fra i partecipanti, compresi una diecina di espositori, si sono ritrovati positivi al virus, prima che la fiera venisse anticipatamente chiusa l’11 marzo.
Ora emerge la notizia che ci potrebbe essere un’altra fiera, di ben diversa estrazione, a marcare un ipotizzabile momento critico per la diffusione del Coronavirus in Italia. A segnalarlo è Selvaggia Lucarelli sul sito tpi.it. Che in un articolo – ripreso anche da Dagospia – segnala quanto accaduto dal 18 al 22 gennaio a Rimini, dove si è svolta la fiera del gelato Sigep. L’unica fiera al mondo dedicata alla filiera del gelato artigianale, con ben 200mila presenze, 33mila buyer esteri e 1250 espositori provenienti da 30 paesi. Ovviamente in questo caso né la Fiera né gli organizzatori potevano immaginare cosa sarebbe accaduta di lì a poco. Mentre ai tempi del Tefaf (marzo) il bubbone era già in via di esplosione.
“Nulla di strano”, scrive la Lucarelli. “Se non ci fosse una coincidenza che lega la città cinese di Wuhan a Codogno, legame che prima di questa data è difficile da individuare. Nel padiglione B3, in cui c’erano all’interno circa 60 stand, osservando la mappa sul sito, si nota che ci sono tre stand interessanti. Il primo è il Wuhan Huiyou Wood Products Co., Ltd, un’azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi. […] Lo stand successivo è quello di Crema, Il punto italiana di Nanni Franco. A poca distanza, e sempre in quel padiglione, c’è Pomati Group srl. che è un’azienda di Codogno (fa macchine per il cioccolato)”.
Che possa essere questo il primo contatto tra Wuhan e Codogno/Crema? Difficile dirlo poiché in quel periodo tutto era ancora aperto, compresi i voli da e per la Cina. Questo comunque è l’interrogativo sollevato dall’articolo. “Ora, è vero che potrebbe essere una coincidenza. Ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’è l’azienda di Wuhan ci sono anche aziende di Crema e Codogno con bizzarre vicinanze anche con aziende di San Marino e Treviso, due zone molto colpite dal Coronavirus. C’è anche da aggiungere che Rimini stessa ha registrato vari contagi già da febbraio”…