La “Deposizione di Cristo” animata in teatro da straordinari performer. Con tanti capolavori di Caravaggio, sulle note del Requiem di Mozart
23 capolavori. Che messi insieme, diventano un altro capolavoro. Potevamo augurarvi la Buona Pasqua veicolando il nostro messaggio con la “Deposizione di Cristo” di Caravaggio, conservata alla Pinacoteca Vaticana. Una scelta perfettamente “in time”, un’opzione colta e raffinata. Ma tutto sommato prevedibile se non banale.
E allora abbiamo scelto di farvela vivere, quella grandissima, inquietante, afflitta tela. Viverla, entrarci dentro, partecipare alle complesse dinamiche sentimentali che la costruiscono. E lo facciamo con i geniali “tableux vivants” creati dalla compagnia napoletana “Malatheatre”, fondata dalla scomparsa Ludovica Rambelli. Una performance nata quasi per caso, dopo una lezione sul metodo di lavoro di Caravaggio tenuta dalla regista napoletana all’Università di Napoli.
Che poi si è strutturata in 23 tableaux vivants che ricreano altrettanti capolavori di Caravaggio. Dove gli attori in scena, con pochissimi sussidi scenografici, in pochi minuti riescono magicamente e ricostruire le complesse partiture caravaggesche, entrando nel profondo del pathos impresso dal genio secentesco.
Grazie alla capillarità dei social network, la ripresa video, realizzata da Simone Calcagni, ha trasformato il progetto in un clamoroso successo mondiale. Sullo sfondo del Requiem di Mozart, si susseguono le rivisitazioni di pietre miliari dell’arte italiana: oltre alla citata “Deposizione”, “Giuditta e Oloferne”, “Il Cristo Flagellato”, “Il Martirio di San Matteo”, “L’annunciazione”, “La crocifissione di San Pietro”. E poi il “Riposo durante la fuga per l’Egitto”, “San Francesco d’Assisi in estasi”, “La resurrezione di Lazzaro”.
Tre minuti di vera grazia, che vi vogliamo regalare in un momento speciale come l’attuale: quando la crisi che ci sta investendo a ogni livello, mette come mai in evidenza l’importanza di riscoprire i valori più sinceri sui quali si fondano la nostra identità e il nostro orgoglio italiano. Auguri dalla redazione di ArtsLife.
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