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The End of the Game. Addio a Peter Beard, l’ultimo avventuriero

Peter Beard

È morto all’età di 82 anni Peter Beard, il fotografo della fauna selvatica dell’Africa e delle star

Si era allontanato da casa il 31 marzo scorso. Era stato avvistato l’ultima volta sulle scogliere di Montauk, a Long Island. Poi l’annuncio della morte, dato dalla famiglia sulla pagina Instagram. “La conferma della morte del nostro amato Peter ci ha spezzato il cuore. Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine alla polizia dell’East Hampton e a tutti quelli che l’hanno aiutata a cercarlo. Peter era un uomo straordinario che ha avuto una vita straordinaria”.

 

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Erede di famiglie ricchissime provenienti dalle industrie delle ferrovie e del tabacco, Peter Beard inizia ad appassionarsi di fotografia già da giovanissimo. Dal 1957 al 1961 studia storia dell’arte all’Università di Yale e nel 1961 conosce in Danimarca Karen Blixen (autrice de La mia Africa). In questo periodo si trasferisce a vivere in Kenya, in un ranch vicino a quello della scrittrice.

Qui studia la fauna africana e nel 1965 pubblica il libro-capolavoro The End of the Game, una raccolta di fotografie, testi e documenti che indagano la scomparsa degli elefanti in Kenya. Le fotografie in bianco e nero, scattate prevalentemente nella riserva naturale di Tsavo, sembrano reportage di guerra: gli animali, feriti e malati, testimoniano la drammaticità dell’impronta umana sulla natura.

Peter Beard
“The End of the Game” Elephant and eland, 1965 | © Peter Beard Studio
Roping rhinos, 1964 | © Peter Beard Studio
An elephant embryo, Uganda, 1966 | © Peter Beard Studio
A Kenyan man identified as Elui, posing with an elephant tusk, 1962
| © Peter Beard Studio

Non solo natura però. Peter Beard è stato anche uno dei più rinomati fotografi di moda di Vogue, realizzando diversi ritratti di celebrità. Frequentava i locali di Manhattan, come lo Studio 54. Ha seguito i Rolling Stones in tournée ed era un caro amico di Francis Bacon. Nel suo lavoro amava stratificare gli stili: prendeva le foto e le montava in cornici colorate, aggiungendo figure ritagliate, oggetti, scritte. Nel 2009 ha firmato il Calendario Pirelli, le cui fotografie sono state scattate tra l’oasi acquatica del delta dell’Okavango e la distesa arida e sabbiosa del deserto del Kalahari.

Allo Studio 54 | © Getty Images
Calendario Pirelli 2009 | © Pirelli
Calendario Pirelli 2009 | © Pirelli

Poco prima di scomparire, il fotografo aveva postato su Instagram una foto che lo ritraeva in compagnia del suo amato cane.

https://www.instagram.com/p/B7os6-FAqg5/

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