Le case d’asta ai tempi della pandemia. Intervista a Emilie Volka, direttrice Artcurial Italia

Emilie Volka, nuovo direttore di Artcurial in Italia — Emilie Volka

Ci sarà un B.C. e un A.C., before corona, after corona nei nostri A.D. anno domini da qui in avanti. La pandemia è una crisi sanitaria, sistemica, economica, psicologica globale che ha pervaso (anche) il sistema dell’arte e il suo mercato, con relative e logiche ripercussioni. Non sappiamo per quanto tempo saranno limitati movimenti, trasporti e spostamenti internazionali, sia delle persone che delle opere. Non abbiamo ancora idea di come e quando torneremo a girandolare per mostre, biennali, fiere e battute d’asta, perlomeno, riguardo a quest’ultime, fisicamente “in sala”, seduti con catalogo e paletta o semplicemente schiacciati nella calca sui lati o in fondo. Mentre fiere e gallerie (specialmente italiane), spiazzate dall’incombere degli eventi, provano a rincorrere soluzioni di visibilità e vetrine virtuali con proposte più o meno artigianali, le case d’asta, grazie al potenziamento degli incanti online e all’implementazione del marketing e degli strumenti digitali avviati in quest’ultimo decennio, riescono più efficacemente a tener botta alla crisi in atto.

Aspettando che ne sarà del nostro amato circo dell’arte, da oramai quasi un mese, abbiamo chiesto ai maggiori attori del sistema in Italia pensieri, previsioni e possibili scenari post-pandemia. Dopo aver passato al vaglio artisti, galleristi, curatori di musei e direttori di fiere, parola ora ai professionisti delle case d’asta. Appuntamento con Emilie Volka, direttrice di Artcurial Italia.

BC, AC: prima e dopo il coronavirus. Prima domanda generale, cosa e come potrebbe cambiare globalmente il mercato dell’arte quando (speriamo) a settembre si proverà a tornare a una pseudo normalità (pseudo perché ancora senza vaccino). Come risponderà il mercato alla pandemia? Si ridimensioneranno i prezzi? Si spalancheranno definitivamente le porte dell’online…

In questi ultimi due mesi il mercato dell’arte è come in osservazione di quanto accade sui mercati finanziari e nelle economie dei più paesi più potenti economicamente. Il nostro settore, non essendo di prima necessità e come tutti gli ambiti del lusso, al momento non subisce un impatto negativo: le persone rimangono a casa ma continuano ad alimentare le proprie loro passioni per l’arte e per il collezionismo in genere.

È ovvio che la fetta di pubblico appartenente alla media borghesia adesso abbia altre priorità, bisognerà per questo puntare sempre più a una proposta che preveda qualità e opere di un certo spessore, per una clientela esigente. Vedo che il mercato sta rispondendo bene al blocco causato dall’emergenza sanitaria diffusa: è riuscito a sperimentare nuove soluzioni per la realizzazione di vendite all’incanto, utilizzando i canali online. Oltre alle case d’asta anche gli operatori del settore dovranno tenere i prezzi del mercato, qualcosa si ridimensionerà ma penso sempre dovuto alle novità e mode del momento.

Strumenti digitali messi in campo dalla casa d’aste per sopperire all’impossibilità di relazione e fruizione fisica, dal supporto ai clienti nell’acquisto e nella vendita alle piattaforme potenziate per le private sale…

In questo momento lo strumento del digitale è fondamentale sia per promuovere eventuali aste sia per mettere in atto la vendita. Non si esclude che in futuro prossimo si possa, su appuntamento, prendere visione presso i nostri uffici delle opere d’arte e poi battere l’asta a porte chiuse con un banditore, mentre le puntate avvengono a debita distanza, tramite servizio telefonico e web. Questo in attesa di tornare alla normalità.

Sicuramente il web e i supporti digitali sono strumenti di grande supporto in tutti i campi, ma il lato umano fa sempre la differenza e noi continuiamo fortemente a credere in questa filosofia, che trasferiamo in ogni nostro progetto. La fiducia e la confidenza che vengono trasmessi da un esperto, i consigli di investimento dati da chi insieme a te valuta pro e contro di una cessione o acquisto sono intramontabili.

Rétromobile by Artcurial Motorcars © Kevin Van Campenhout4510

Quali invece le nuove strategie adottate o implementate? Dai cataloghi online arricchiti di contenuti interattivi alle (video)interviste ad esperti e artisti, dall’attività divulgativa portata avanti sui canali social a guide e contenuti digitali per i collezionisti…

Per fortuna queste strategie le abbiamo da adottate già da tempo, i nostri esperti si sono sempre prestati a conferenze o video che potessero implementare la curiosità dei nostri collezionisti. Artcurial è una casa d’aste giovane, che lavora costantemente sull’aggiornamento dei propri strumenti e sul taglio attuale della proposta.

Per esempio abbiamo ogni giorno un appuntamento con il nostro esperto di automobili non che direttore del dipartimento di Motocar, Matthieu Lamourre che dalla pagine Facebook presenta automobili delle prossime vendite o informazioni storiche delle case automobilistiche.

Anche il nostro esperto di orologi Geoffroy Ader da Instagram racconta gli orologi appartenuti a personaggi illustri e importanti figure del Secolo scorso.

Potrà cambiare il gusto passata la pandemia? Che settori potranno beneficiarne (Old Masters, Modern…)?

Non penso che le passioni e il gusto dei collezionisti possa cambiare, probabilmente con questa lunga quarantena si ha avuto anzi più tempo per documentarsi su aspetti e argomenti che prima non si aveva il modo di approfondire, perché no magari avremo anche dei neofiti.

Come sono state riprogrammate e riorganizzate le aste più importanti di Moderno e Contemporaneo?

Abbiamo deciso di slittare le aste di Moderno e Contemporanea a metà luglio, più che altro perché a Parigi la conclusione del lockdown è prevista a una settimana dopo quella italiana, 11 maggio, giusto il tempo per recuperare le ultime opere e chiudere i cataloghi. Forza e coraggio, presto ripartiremo!