Tranquilli, non vi ammorberò con inutili previsioni su come sarà il D.C., il dopo Covid-19, né con predicozzi e lacrime di coccodrillo su quanto fosse materialista e scarsamente etico l’A.C., l’avanti Covid-19. A.C. che peraltro, accetto scommesse, tra non molto rimpiangeremo, fedeli all’adagio “si stava meglio quando si stava peggio”. In fondo un po’ di polvere di stelle ricadeva ancora sui piani bassi.
Tornerò invece, brevemente, sul fattaccio accaduto a Nonna Performace, Marina Abramović, la Madonna dell’arte, intesa come Louise Veronica Ciccone, tendenza super ego megalomane versione Highlanders, come la regina delle Pop Star. I fatti, già ampiamente e scrupolosamente illustrati dall’ottima Vera Monti sul nostro sito, li conoscete. La povera (confidenzialmente) Marina si è vista tacciata di stregoneria e satanismo tanto che il trailer del suo video “The Life” è stato ritirato da YouTube in seguito a numerose proteste. Ad onor del vero, sul sulfureo chic la nostra Performer ci ha spesso marciato, pas grave, siamo di mondo.
“L’amorale” della favola è che è davvero triste la fine di quel povero diavolo di Satana, vittima, come il collega Nostro Signore, della desacralizzazione imperante. Uniti nella buona e nella cattiva sorte, entrambi ridotti a gadget per pop artisti. Se anche quel satanasso del Re degli Inferi, declassato a Geppo, il povero diavolo dei fumetti, viene trascinato nelle peripezie di Marina, è la fine, ci siamo giocati anche l’Inferno.
Diavolaccio per diavolaccio, meglio i vecchi Rolling, per l’incredibile vitalità che ancora sfornano, sentire per credere. Living in a ghost town, l’ultimo loro singolo, fa pensare che, dopo Simpathy for the devil, qualche affaruccio fra i Rolling e Satanasso sia intercorso. Un’ultima notazione, vista l’energia che sprigionano quegli arzilli vecchietti, fossi in chi ci governa ci penserei due volte prima di tener rinchiusi oltre gli over sexteen. I migliori fra loro hanno trafficato, prima di ravvedersi, con il dark side…
Satanici saluti
L.d.R.