“Esistono ormai le premesse perché la Quadriennale d’arte rappresenti uno degli eventi destinati a trainare la ripartenza della vita culturale e sociale del Paese”. Rimandato invece il Forum dell’Arte Contemporanea Italiana che lancia un grido d’allarme
Dagli artisti agli organizzatori, nessuno ha mai smesso di lavorare in vista della Quadriennale di Roma, prevista il prossimo ottobre al Palazzo delle Esposizioni. La parola d’ordine è resilienza, nonostante il clima d’incertezza che lascia in sospeso qualunque decisione a causa della situazione determinata dall’emergenza del Coronavirus.
Quanti musei riusciranno a riaprire nella fase due?
Come è ormai noto a tutti, i musei che rispetteranno determinate condizioni in grado di garantire il distanziamento sociale, potranno riaprire i battenti dal 18 maggio.
Per il momento non esiste ancora un documento ufficiale del governo che specifichi nel dettaglio tutte le condizioni anche se, in vista dell’approssimarsi di una possibile riapertura dei luoghi della cultura, con il passaggio alla “fase 2”, ConfCultura ha messo a disposizione di musei e operatori un prontuario con le linee guida per la prevenzione del contagio, formulato dagli esperti della Fondazione Italia in Salute, il cui comitato scientifico è presieduto dal Prof. Walter Ricciardi, attuale consulente del Ministero della Salute per l’emergenza Coronavirus.
Leggendo il documento, che sarà probabilmente la linea guida dei successivi provvedimenti, si evince come non saranno molti i musei in grado di riuscire a garantire tutte le misure di distanziamento sociale previste.nella fase due.
Proprio pochi giorni fa Arthemisia, il noto gruppo che si occupa dell’organizzazione di mostre fra le più seguite nel nostro paese, ha lanciato il suo grido d’allarme per voce della sua Presidente Iole Siena, sull’impossibilità di aprire in tempo per il 18 maggio.
Certamente in questa seconda fase saranno avvantaggiati i musei con grandi spazi e, ovviamente, i parchi archeologici.
Una ventata di ottimismo
Non sappiamo in quale fase rientrerà la Quadriennale d’arte, l’unica mostra dedicata esclusivamente alla promozione dell’arte italiana. Sappiamo però che la previsione di una possibile ondata di ritorno dell’emergenza Coronavirus incombe sul futuro della manifestazione.
Per questo motivo l’annuncio della Fondazione La Quadriennale di Roma e dell’Azienda Speciale Palaexpo, che conferma la rassegna per il prossimo ottobre, appare più come un segnale di ottimismo, una ventata di positività in questo clima di torpore e incertezza che annebbia ormai le nostre giornate.
Ovviamente si tratta di una dichiarazione formulata dopo opportune e valide verifiche tecniche, anche se in realtà nulla può essere stabilito in anticipo con assoluta certezza in questa incredibile emergenza.
Tuttavia è proprio in momenti come questi che i segnali sono importanti. E un’istituzione importante come la Quadriennale d’arte – in questa edizione curata da Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol – il suo proposito di resilienza lo ha mandato forte e chiaro.
“Non ha subìto flessioni il lavoro iniziato tre anni fa, anzi siamo ancora più motivati a fare il nostro dovere. Pensiamo che aprire la Quadriennale il prossimo ottobre, come da programma,sarebbe un bellissimo segnale e il contributo più concreto che possiamo dare alla ripresa”
dichiara Umberto Croppi, Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma.
Gli fa eco Cesare Pietroiusti, Presidente di Azienda Speciale Palaexpo:
“Ci sono i presupposti perché la Quadriennale possa essere una delle prime grandi mostre a riaprire con le modalità che saranno consentite e siamo particolarmente contenti se questo potrà avvenire al Palazzo delle Esposizioni”
L’immagine simbolo
A sottolineare la valenza simbolica di questa dichiarazione, anche l’immagine con la quale è stato accompagnato l’annuncio. La foto documenta una performance che si è tenuta realmente nell’ambito del percorso di preparazione di Quadriennale d’arte 2020, ospiti di HangarBicocca.
E’ un’immagine simbolo di come l’arte avvicini. Esprime il nostro auspicio che l’arte torni presto ad avvicinare, anche al di fuori dei nostri dispositivi, e ad aiutarci a vincere la diffidenza, la paura dell’altro.
Necessità di nuove risorse
Se il contenuto artistico della rassegna – in questa edizione strutturata come una vera e propria mostra con uno sguardo inedito sull’arte italiana- non subirà alcuna modifica, è chiaro che il progetto espositivo dovrà adattarsi al nuovo scenario richiesto dalle esigenze di distanziamento sociale.
Il notevole impegno economico ed organizzativo che già presuppone una manifestazione del di questa portata necessiterà di maggiori risorse:
“Sono in corso accordi di partnership con il mondo dell’industria, dei servizi e dei media, per creare una cordata aperta a tutte le realtà che comprendono l’importanza di continuare a sostenere il valore della cultura, anche e soprattutto in una congiuntura come quella attuale. E’ disponibile anche un programma di membership, sia individuale che corporate, disponibile al link www.quadriennalediroma/membership” affermano gli organizzatori.
La Quadriennale online
Nel frattempo – così come avviene dall’inizio della quarantena – attraverso i suoi canali social @Quadriennalediroma, la Quadriennale di Roma mette a disposizione del pubblico il patrimonio del proprio Archivio storico, con immagini, curiosità, aneddoti sui protagonisti dell’arte italiana dal Novecento ad oggi, e il proprio patrimonio di conoscenza dei giovani artisti e curatori del nostro Paese, dando voce ai partecipanti di Q-Rated, un innovativo progetto di formazione dell’ultimo biennio.
Il grido d’allarme del Forum dell’Arte Contemporanea italiana
Diverso il discorso per il Forum dell’Arte Contemporanea Italiana. Era previsto che l’edizione 2020 si tenesse all’inizio di ottobre 2020, subito dopo l’inaugurazione della Quadriennale, presso il Palazzo delle Esposizioni.
“Probabilmente l’incontro, nei termini e nei tempi in cui era previsto, non sarà possibile. L’Azienda Speciale Palaexpo, non potendolo fare, almeno per ora, nei suoi spazi fisici, intende ospitare comunque, sostenendole e rilanciandole, le attività che il Forum sta avviando. Per affrontare l’urgenza del momento il Comitato di coordinamento ha deciso di avviare da subito un Forum online, una “chiamata alle arti” che anticipi temi e mozioni che troveranno poi un momento di presentazione fisica nell’appuntamento romano. Il Forum online prenderà il via nelle prossime settimane, cercando un confronto trasversale che metta in campo le energie e le proposte di tutto il sistema dell’arte unito nell’urgenza di un progetto rifondativo” si legge in una una nota diffusa dagli organizzatori del forum.
Nella stessa nota la richiesta al mondo politico di riposizionare la capacità trasformativa dell’arte al centro dei cambiamenti, forse irreversibili, che avverranno nella nostra società nei prossimi mesi.
Tra le proposte, quella di inserire professionisti del mondo della produzione culturale nella task force che sta affiancando il Governo. Non solo per um mero principio di rappresentanza, ma anche per l’importanza del comparto nel mondo non solo ideale ma anche economico del paese.
L’arte, cuore e anima della nostra identità nazionale, deve essere posta al centro dell’agenda politica
Quanto sia fondamentale il mondo dell’arte nella nostra crescita personale e nel nostro benessere lo abbiamo forse ancora più constatato in questi giorni di quarantena, durante i quali la privazione di tanta bellezza- data troppo spesso per scontata- è mancata come l’aria. Quanto rappresenti il cuore e l’anima della nostra identità nazionale, anche. Non se la prendano i radical chic della comunicazione esterofila del settore culturale: non avremo il 70% del patrimonio artistico del mondo ma non esiste altro paese nel pianeta che possa vantare capolavori dal Trecento in poi anche nel più piccolo dei comuni del territorio nazionale. Non a caso, il mondo dell’arte è anche il principale catalizzatore del turismo nel nostro paese che incide non di poco sul nostro Pil. Per questo motivo, e non solo, una ripresa economica e sociale non può e non deve prescindere da un rilancio della vita culturale del nostro paese.