Ondata di rinvii per le Biennali di tutto il mondo. Dopo l’annuncio arrivato da Venezia -Architettura nel 2021, Arte 2022- anche le altre Esposizioni Internazionali iniziano a rivedere il proprio calendario. Tra chi punta sull’online e chi guarda già al 2022, il mondo dell’arte abbandona l’ottimismo fin ora mantenuto nei confronti di questo 2020.
La Biennale di Architettura si farà, sì, ma nel 2021. La 17esima edizione della Mostra Internazionale -la cui apertura era già stata posticipata dal 23 maggio al 29 agosto- quest’anno non avrà luogo. La direzione ha imboccato la via della prudenza, rinviando la manifestazione al 22 maggio 2021 (fino al 21 novembre) e innescando così un’inevitabile effetto domino nel calendario delle esposizioni veneziane. La 59. Biennale d’Arte, già affidata alla curatela di Cecilia Alemani, scala dunque al 2022 (23 aprile – 27 novembre), quando si spera il Covid-19 sarà solo un ricordo sbiadito.
Ma non è solo Venezia a riaggiustare il tiro. Sono circa 43 le Biennali in giro per il mondo, la metà delle quali è già stata rimandata. C’è chi sceglie di puntare sull’online e che preferisce riparlarne quando le acque si saranno calmate.
Slittano al 2021 sia la 13ª Biennale di Gwangju (26 febbraio – 9 maggio) che la quella di Liverpool, la cui 11esima edizione si svolgerà a metà luglio. Seguono a ruota la Biennale di Helsinki (12 giugno – 26 settembre 2021) e la 5ª Biennale Internazionale di Casablanca, che avrà luogo dal 24 maggio al 1° agosto.
C’è chi, addirittura, punta già al 2022. La triennale Prospect New Orleans, posticipata di un anno, si svolgerà dall’ottobre 2021 al gennaio 2022, mentre la 16esima Biennale di Lione vola direttamente al settembre 2022 (in date ancora da definirsi).
La Yerevan Biennal ha scelto invece di iniziare questo giugno in versione digitale, per poi spostarsi offline nell’aprile 2021.
Chi per ora non ha fatto cenno ad alcuni rinvio è la Triennale di Yokohama. Forti della reazione del pubblico alle crisi passate (l’affluenza non era diminuita neanche dopo l’esplosione della centrale di Fukushima nel 2011), l’esposizione conferma l’apertura prevista per il prossimo 3 luglio.
Solo un anno fa eravamo a Venezia ad augurarci di vivere in tempi interessanti. Forse non è esattamente l’aggettivo più adatto a descrivere questa nostra nuova contemporaneità, ma si auspica che essa possa essere un incubatore creativo che dia vita a nuove risposte e a nuovi auguri. Sperando che, a maggio 2021, potremmo già rispondere alla domanda “How Will we live together?”, titolo della 17. Biennale di Architettura.