Ripartenza coordinata in Spagna, almeno per quel che riguarda i più importanti e popolari musei della capitale Madrid. Con uso obbligatorio di mascherine, gel idroalcolici, pareti divisorie in spazi di assistenza pubblica
Se l’Italia sta lentamente tornando a una relativa normalità anche nel mondo dei musei, con molte strutture che hanno già riaperto i battenti con modalità e tempistiche diverse, la Spagna sceglie una strada diversa. Programmando una ripartenza coordinata, almeno per quel che riguarda i più importanti e popolari musei della capitale Madrid.
È sabato 6 giugno il giorno scelto dal Ministero della Cultura e dello Sport per la riapertura del Museo Nazionale del Prado, del Museo Reina Sofía e del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza, ovviamente con tutte le garanzie sanitarie sia per il pubblico che per i dipendenti. Come l’uso obbligatorio di mascherine, gel idroalcolici, installazione di pareti divisorie in spazi di assistenza pubblica, e supervisione del movimento dei visitatori per evitare la folla.
Ogni museo ha progettato un piano specifico per gestire la sua riapertura, supervisionato dal Ministero: il Prado per esempio riaprirà un’area espositiva equivalente a un quarto del museo, si accederà attraverso la Puerta de Goya e si uscirà attraverso la Puerta de Murillo, per accelerare il flusso di visitatori e facilitare la conformità ai requisiti sanitari.
Nel caso del Museo Reina Sofia la riapertura sarà graduale e progressiva: inizialmente si aprirà il secondo piano della Collezione (che comprende l’area dedicata al capolavoro picassiano Guernica e le sale più rappresentative), nonché la mostra Mario Merz al Palacio de Velázquez del Retiro.
Anche il Museo Thyssen-Bornemisza riaprirà le porte alla collezione permanente e alle due mostre temporanee, Rembrandt e il ritratto ad Amsterdam, visibile fino al 30 agosto, e Joan Jonas: Moving Off The Land II, fino al 13 settembre.
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