Aveva inaugurato il 1 febbraio, un grande ritorno, a 110 anni dalla sua fondazione, la festa d’apertura aveva coinvolto tutta la città e non solo il ristretto mondo dell’arte e dopo neanche un mese d’attività la Casa degli Artisti si è trovata costretta a chiudere e sospendere ogni evento a causa del Coronavirus. E mentre tutto e tutti si sono riversati sui social con dirette su dirette, progetti e quant’altro, loro sembravano quasi spariti, invece erano al lavoro, stavano costruendo un altro spazio della loro Casa. La realizzazione è stata lunga e laboriosa: la ricostruzione in realtà virtuale di tutto l’edifico è stato un processo da vero amanuense, in qualche modo artigianale.
Enea Le Fons, cybernauta e fondatore di UXR.zone, è riuscito nell’impresa senza scanner 3D, senza fotogrammetria, impiegandoci 600 ore di lavoro. Il risultato è sorprendente, l’audio è spazializzato, gli ambienti sono fedeli, attraversabili, visitabili e utilizzabili in tutto per tutto. Il 12° Atelier è frutto anche della collaborazione con AN-ICON, guidato dal Prof. Andrea Pinotti dell’Università degli Studi di Milano, il progetto è finalizzato a indagare le immagini che si propongono allo spettatore come ambienti esplorabili in cross-reality come quello realizzato da Enea Le Fons. Questo spazio sarà quindi a disposizione degli artisti come ulteriore ambiente nel quale sperimentare, lavorare ed esporre il proprio lavoro, ma non solo, infatti questo atelier aggiuntivo sarà a disposizione anche del pubblico e ospiterà come la sua versione “analogica” incontri, conferenze ed esplorazioni.