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Stop ai bagarini nei musei. Gli Uffizi trionfano nella causa americana

La Galleria degli Uffizi La Galleria degli Uffizi
La Galleria degli Uffizi
La Galleria degli Uffizi

Dopo aver vietato alla società BoxNic di usare siti web contenenti il nome Uffizi, vendendo biglietti a prezzo maggiorato, la Corte dell’Arizona la condanna anche a pagare le spese legali

Con la riapertura di tutti i propri spazi le Gallerie degli Uffizi di Firenzecome vi raccontavamo ieri – sono tornate da subito a pieno regime, facendo registrare 8.500 visitatori nell’ultimo weekend. Ora il museo fiorentino registra un altro importante risultato sul fronte “ingressi”, ma da tutto un altro aspetto. Ovvero quello del bagarinaggio dei propri biglietti via web.

Appena quattro mesi fa, la Corte Federale americana dell’Arizona aveva deciso che solo il museo fiorentino può usare siti web contenenti il nome “Uffizi”. In quanto unico legittimo titolare del nome stesso. Stabilendo al contempo che la società BoxNic, che, da domini registrati in Usa, utilizzava siti come uffizi.com, .net e simili per vendere biglietti della Galleria a prezzo maggiorato, interrompesse immediatamente questa pratica, considerandola del tutto abusiva.

La stessa corte, adesso, ha anche condannato BoxNic a rimborsare al museo le spese legali del processo sostenuto in America. 120mila dollari la somma che l’azienda dovrà corrispondere al museo, equivalente a circa 106mila euro.

Nel sistema giuridico americano è raro che il giudice condanni al pagamento delle spese legali del procedimento. Ma, secondo i magistrati dell’Arizona, stavolta questa misura è giustificata dalla gravità del comportamento della nostra controparte“, ha sottolineato il direttore delle Gallerie Eike Schmidt. “La conferma definitiva della prima grande vittoria degli Uffizi nella difficile lotta contro i vampiri della rete. Una lotta che non si ferma certo qui, ma prosegue ancora più dura per debellare questa piaga“.

www.uffizi.it

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