Cattelan firma con il suo storico partner, il fotografo Pierpaolo Ferrari, una linea di mascherine sotto il brand Toiletpaper. Con un contributo alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla
Anche davanti a una tragedia globale, si possono benedire l’ironia e la leggerezza. Quando queste sono associate a un’iniziativa benefica. Se qualcuno si stava domandando che fine avesse fatto Maurizio Cattelan, e perché non battesse un colpo di fronte a un evento tanto coinvolgente sul piano sociale come la pandemia Covid e soprattutto il successivo lockdown, ora ha qualche risposta.
Già, perché l’imprevedibile artista non ha saputo resistere dal mettere la sua impronta su quello che è un po’ l’oggetto-simbolo di questi traumatici mesi, e segnatamente di quella che si spera sia confermata come la sua lenta risoluzione. Ovvero la mascherina. Tanti designer e aziende di settore hanno proposto soluzioni per dare brio e magari valenza estetica a questo oggetto che ci ha accompagnati in questi mesi, e lo farà ancora per un po’. Cattelan lo fa ora – con il suo storico partner, il fotografo Pierpaolo Ferrari – firmando una linea di mascherine sotto il brand Toiletpaper, distribuite dall’azienda Seletti.
Ma l’aspetto interessante è la finalità: non una mossa meramente commerciale, ma un’iniziativa benefica. Attraverso la vendita i promotori contribuiscono infatti a sostenere FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. Per la ricerca sulle forme più gravi della malattia con l’International Progressive MS Alliance.
Decorate con le grafiche surreali e iconiche tipiche del magazine Toiletpaper, le mascherine sono made in Italy e realizzate con doppio strato in microfibra di poliestere. Lavabili, idrorepellenti e antibatteriche. Per ogni mascherina venduta tramite i canali di vendita online e offline dell’azienda (al costo di 12,80 euro) Seletti – che all’inizio del periodo di lockdown ha contribuito a sostenere il primo studio al mondo sul rapporto tra sclerosi multipla e COVID-19 – donerà fino a 2 euro a FISM.