Il Museo Vedova prevede un’esposizione permanente, mostre temporanee, attività scientifiche e didattiche ed utilizzo delle nuove forme di comunicazione digitale telematica
“Il lavoro svolto in questi anni ha portato alla luce la sua personalità plurima e incontenibile. Creando la necessità di aprire una seconda fase del nostro lavoro, che consenta uno studio organico e contestuale del suo lascito artistico ed esistenziale. Per portare ad una visione di insieme del suo lavoro e lasciarla all’interpretazione delle future generazioni”.
Il soggetto? È il grande artista Emilio Vedova, scomparso nel 2006. E con queste parole il Presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia, Alfredo Bianchini, annuncia il progetto di dar vita al Museo Vedova, con l’intento di testimoniare la complessità della personalità di Vedova e delle sue opere, “un arcipelago di isole e di atolli in diversi mari”.
Un annuncio che giunge alla conclusione delle iniziative per il centenario dell’artista veneziano, coronate con la grande mostra milanese di Palazzo Reale, e con l’inserimento del film documentario “Dalla parte del naufragio”, prodotto dalla Fondazione stessa con la regia di Tomaso Pessina e realizzato da Twin Studio, nella Cinquina dei finalisti per i Nastri d’Argento. E che potrà fregiarsi di una firma di assoluta garanzia, dopo che Philip Rylands, insigne storico dell’arte e curatore, già direttore della Peggy Guggenheim Collection, ha accettato la proposta di entrare nel Consiglio di Amministrazione.
Un progetto che consentirà di studiare e presentare via via in modo coordinato le complessive esperienze di Vedova nel loro intreccio situazionale. Considerando che le singole mostre appaiono oggi in qualche modo superate e non totalmente espressive dell’articolato linguaggio-segno di Vedova. Di qui l’idea e l’impegno di dar vita al progetto del Museo Vedova. In cui esposizione permanente, mostre temporanee, attività scientifiche e didattiche ed utilizzo delle nuove forme di comunicazione digitale telematica, consentiranno di render pienamente conto della poliedrica e pluridimensionale visione del mondo di Vedova.
Primi passi verso il nuovo soggetto il prossimo 5 settembre con un’esposizione al museo Rainer di Baden, in Austria. Il novantaduenne Arnulf Rainer ha realizzato a Baden un suo museo in una ex struttura termale. E ha invitato la Fondazione Vedova a partecipare ad un progetto espositivo che contemplasse l’incontro delle opere del pittore veneziano con le sue. Sotto il titolo “Vedova – Rainer: Titian schaut” (Tiziano sta guardando).
Nel 2021 la mostra verrà riproposta tra il Magazzino del Sale e il cosiddetto Spazio Vedova, in una versione differente e aggiornata rispetto a quella viennese. Sarà poi allestita una mostra di opere inedite di Georg Baselitz, che così tornerà a Venezia dopo il 2019. Quando aveva curato la mostra di Vedova al Magazzino del Sale e aveva esposto alle Gallerie dell’Accademia.
https://www.fondazionevedova.org