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Vecchie opere e nuovi scatti: Pino Pascali torna a Venezia per la Biennale

Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma

L’opera di Pino Pascali letta attraverso 160 scatti che lui stesso realizzò. Più di uno sguardo documentativo, la mostra della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare è un’indagine sui meccanismi creativi dell’artista. Dal 9 maggio al 24 novembre a Venezia.

Il ritrovamento di un corpus fotografico di oltre 160 scatti apre ad un’ulteriore ed inedita analisi attorno alla figura di Pino Pascali. Artista eclettico, è stato scultore, scenografo e performer. Ricordato in particolar modo per il suo legame con l’Arte Povera, le sue opere hanno spesso forzato i confini linguistici dell’arte permeandosi di un alone criptico non sempre chiaramente disperso.

Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma

Così il materiale fotografico che la Fondazione Pino Pascali ha acquisito rilevando il Fondo fotografico e il Fondo del Video Pubblicitario raccontano visivamente il processo di ideazione e realizzazione di alcuni lavori, lasciando emergere meccanismi sottesi e impercettibili passaggi, nell’ottica di rendere più fruibili opere all’apparenza oscure. Attrezzi Agricoli (1968), Contropelo (1968), La ricostruzione della Balena (1966), 9 mq di Pozzanghere (1967) e Botole ovvero Lavori in corso (1968) saranno in mostra, accompagnate dagli appunti grafici dell’artista e dalle fotografie che ne hanno immortalato l’evoluzione dalla fase dell’intuizione a quella del concepimento.

Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma
Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma

Pino Pascali – Dall’Immagine alla Forma si inserisce nella serie degli eventi collaterali de La Biennale d’Arte di Venezia – evento a cui lo stesso artista fu invitato nel 1968 – inaugurando il 9 maggio a Palazzo Cavanis, Fondamenta delle Zattere. La mostra, a cura di Antonio Frugis Roberto Lacarbonara, con la direzione artistica di Rosalba Branà, si articola in alcune sezioni tematiche fondamentali attorno ai temi: “Cose d’acqua”; “Il porto, le barche, il mare”; “Geometrie e moduli”; “Finte sculture”;“Ritorno alla terra”; “Giochi d’infanzia”; “Il teatro e la maschera”. A questo si aggiunge una rilettura del “metodo pascaliano” che intreccia il lavoro artistico con quello pubblicitario e scenografico svolto per la RAI.

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