Testimonianze dell’arte moderna e contemporanea in cento anni di libri e documenti dal 1914 al 2014 in asta da Finarte a Roma
L’asta del 16 luglio di Finarte è un percorso che si snoda attraverso libri d’artista, fotografie, riviste, inviti, biglietti, locandine, poster che testimoniano il farsi dell’opera d’arte, raccolti in un catalogo che verrà battuto a Roma.
Un dialogo dove gli artisti spesso raccontano – nel contesto delle mostre – le loro opere, e di quell’incontro tra opere-artisti-pubblico lasciano diretta testimonianza attraverso inviti, biglietti, locandine e poster. Materiali effimeri, destinati normalmente a non sopravvivere, che testimoniano la genesi dell’opera d’arte, il suo esporsi in pubblico e la riflessione emersa.
C’è un’idea di fondo che tiene unito l’insieme qui proposto, quella di un dialogo costante tra l’opera d’arte e il suo farsi, dall’intuizione iniziale al progetto, dalla selezione dei materiali fino alla realizzazione e soprattutto alla successiva esposizione.
Documenti e testimonianze sono i due corni di questo processo: da un lato il documento che attesta il farsi dell’opera d’arte, dall’altra la testimonianza della ricezione della stessa.
Un percorso che parte dagli affascinanti Documenti d’arte d’oggi del MAC/Espace, dove teoria e tavole trovano spazio nella stessa pubblicazione, per arrivare ai libri d’artista di Gilberto Zorio: un rigoroso ordine alfabetico che stimola e favorisce intriganti corti circuiti, tra opere e artisti di profilo internazionale. Il raro Xerox Book edito da Siegelaub nel 1968 apre il catalogo, poco oltre i sei poster di colore diverso di Ritmo 4 della Abramovic spostano l’attenzione sulla performance, la prima italiana dell’artista serba (1974); Boetti è presente con due rare testimonianze della personale romana del 1988, presso Pio Monti, un poster con dedica autografa e un libro d’artista illustrato con immagini fotografiche; uno dei 50 esemplari di TH di James Lee Byars, illustra bene l’estetica del libro d’artista, una categoria onnipresente nell’asta perché massima espressione dell’intreccio tra arte contemporanea e tradizione libraria. E via discorrendo.
A sfogliare il catalogo s’incontra il vasto e variegato campionario degli artisti che hanno segnato la scena del Contemporaneo: Cattelan, Chiari, Christo, Clemente, Cucchi, Darboven, Feldmann, Filliou, Fontana, Ghirri, Gropius, Haring, Hendricks, Hirst, Horn, Jorn etc…
Quel che colpisce è l’originalità nella scelta dei materiali, delle forme, degli oggetti plasmati e adattati alle scelte artistiche: sono libri, perlopiù, ma solo nella forma esteriore perché in realtà sono opere che condensano universi e suggestioni rivoluzionarie. Sono spesso pezzi unici, perché arricchiti da interventi originali degli stessi artisti: hanno il valore di opere aperte, che continuano anche dopo la loro produzione seriale (limitata) a stimolare l’ispirazione.
Oltre ai libri, l’universo della sperimentazione contemporanea si estende ai poster, agli inviti delle mostre, ai collage, alle locandine, alle annate complete delle riviste più alternative e sperimentali, alle fotografie, ai progetti editoriali, alle copertine illustrate, alle cartelle port-folio etc…; un vasto insieme di testimonianze sull’Arte Contemporanea che attestano il valore sperimentale di buona parte della produzione artistica post-war, sino alle esperienze del nuovo millennio. Ma non mancano esempi di avanguardie storicizzate, dal futurismo italiano a quello russo, a sottolineare un’ideale linea di continuità tra sperimentalismo degli anni Trenta del Novecento e le neo-avanguardie degli anni Sessanta-Settanta.
FINARTE
ASTA
Roma, giovedì 16 luglio 2020 – ore 16:30
ESPOSIZIONE (su appuntamento)
Da domenica 12 a mercoledì 15 luglio
dalle ore 11:30 alle 18:00
Giovedì 16 luglio
dalle ore 11:30 alle 13:30