Da martedì 4 agosto il Museo Nazionale del Bargello riaprirà al pubblico: cittadini, turisti e amanti dell’arte in genere potranno nuovamente godere dei capolavori custoditi nel più antico edificio pubblico di Firenze.
Il piano di riapertura progressiva dei Musei del Bargello, avviato lo scorso due giugno con Palazzo Palazzo Davanzati e Cappelle Medicee e continuato nel mese di luglio con la Chiesa e il Museo di Orsanmichele, giunge ad agosto al suo punto culminante, aprendo al pubblico anche il museo più rinomato del complesso: il Museo Nazionale del Bargello.
Il Bargello è un vero e proprio pantheon della scultura rinascimentale fiorentina dove è possibile muoversi tra i capolavori di Michelangelo, lasciarsi sedurre dalle sculture di Donatello e del Verrocchio, ammirare l’ingegno die Della Robbia e la maestria di Cellini e Giambologna. È poi una magnifica cornucopia di smalti, avori, gioielli, tessuti e di innumerevoli oggetti d’arte decorativa. Ma è, soprattutto, uno dei luoghi più amati e affascinanti di Firenze.
Il Museo, istituito nel 1865, ha sede nel centro antico della città gigliata, all’interno di uno dei più antichi palazzi edificati, nella metà del XIII secolo, dalla florida e dinamica società comunale. È stato la sede delle principali magistrature cittadine, il podestà in primis, per poi diventare il palazzo del capo delle forze di polizia (il Bargello) e quindi luogo di detenzione. Una veste, quella carceraria, dismessa solo nell’Ottocento quando, a seguito della scoperta del più antico ritratto dedicato a Dante Alighieri dalla bottega di Giotto, venne completamente restaurato e trasformato nel primo museo nazionale del neonato stato italiano.
Dal 4 Agosto il Museo Nazionale del Bargello tornerà visitabile tutti giorni dalle 8.45 alle 13.30 osservando il turno di chiusura settimanale il martedì (ad eccezione della prima giornata di riapertura) e nella terza e quinta domenica di agosto (il 16 e il 30).
Per garantire la visita in sicurezza dovranno essere rispettate alcune semplici regole come il contingentamento degli ingressi (controllo della temperatura e massimo 150 visitatori per ora), le prescrizioni sanitarie rivolte ai visitatori (uso obbligatorio di mascherine).
La chiusura prolungata del Bargello al termine della prima fase del lock-down è stata determinata dalle nuove procedure di visita in sicurezza definite nel corso dell’emergenza sanitaria: per poter aprire al pubblico occorreva infatti realizzare un urgente intervento di rifacimento dei servizi igienici destinati al pubblico per garantirne la salubrità degli ambienti. Conclusi i primi lavori indifferibili nei bagni è stato quindi possibile programmare la riapertura delle porte ai visitatori che, però, troveranno sicuramente un Bargello diverso ad attenderli.
Mentre le sale espositive con i capolavori di Donatello, dei Della Robbia, di Verrocchio, di Michelangelo, di Cellini e di Giambologna presenteranno inalterato il loro charme originale, la visuale del cortile interno del palazzo sorprenderà sicuramente molti visitatori che, di fronte a un ampio ponteggio velato che cela parte delle pareti dell’edificio, potrebbero anche pensare a una sorta di omaggio postumo all’artista Christo e alle sue opere.
In realtà si tratta, più prosaicamente, del segno tangibile di un importante e delicato lavoro di restauro e manutenzione dell’edificio avviato nelle scorse settimane: al fine di ottimizzare il prolungato periodo di chiusura al pubblico, contemporaneamente al rifacimento dei bagni, la Direzione ha infatti avviato un’importante revisione conservativa del cortile interno del museo, delle facciate esterne e della torre medievale.