Cifre meno spettacolari rispetto al mercato del moderno e contemporaneo (arte), ma settore dalle infinite potenzialità e in costante crescita, come dimostrano i risultati almeno dell’ultimo lustro. Anche in atmosfera Covid il mercato di opere di design rimarca la tendenza positiva e segna record sui pezzi di assoluta qualità (l’ultima asta di Phillips del 19 giugno ha segnato i record mondiali di Edmund de Waal, Mario Gottardi, Gino Sarfatti e Studio BBPR, con una vendita totale di 5,8 milioni di euro). Design a cui spesso strizza l’occhio il mondo delle arti visive contemporanee, una complicità spesso a danno di quella che si tende a chiamare canonicamente “arte”, elevando in questa maniera chi non devia futilmente dalla propria natura, seppur considerata storicamente “minore”, ancillare, decorativa. In Italia, cultura, collezionismo e mercato in generale dell’universo design non sono maturi, ma i segnali di crescita sono buoni, sulla scia del successo registrato in Europa. Così come il collezionismo più giovane, maggiormente coinvolto dalle potenzialità dei nuovi strumenti digitali messi in campo dalle varie realtà, case d’asta in primis. Nell’intervista che segue ci focalizziamo in particolare sulla londinese Phillips, leader nel settore a livello internazionale, tracciando alcune linee guida per districarci nel mercato del design, cominciando dal lavoro “di casa” e spaziando sulle opportunità del digitale, con una panoramica sullo stato dell’arte (nomi, tendenze, bilanci) in vista dei prossimi incanti e sfide future aleggianti Covid. Ne abbiamo parlato con Domenico Raimondo, senior specialist del dipartimento di design della casa d’aste, tra i maggiori esperti di design al mondo.
Prima cosa. Phillips e Design, aree di mercato e principali piazze.
Fondato nel 1999, il dipartimento Design di Phillips si concentra esclusivamente sugli ultimi due secoli, mettendo in mostra il meglio del design moderno e contemporaneo. Teniamo aste a New York, Londra e Hong Kong, con esperti basati in tutto il mondo, da Los Angeles a Parigi a Copenaghen. Abbiamo visto risultati costantemente forti per il design italiano del dopoguerra e continuiamo a guidare quel mercato, tenendo record d’asta mondiali per importanti architetti e designer italiani tra cui Piero Fornasetti, Ettore Sottsass, Jr., Paolo Buffa, Mario Gottardi e Angelo Lelii, con ottimi prezzi per Gio Ponti, Carlo Mollino, Carlo Scarpa, e molti altri.
L’Art Déco è un’altra area del mercato in cui vendiamo benissimo, con importanti record ottenuti con Marcel Coard e Eileen Gray. La nostra esperienza in questo settore è stata recentemente ampliata con la nomina di Elie Massaoutis, Head of Design basato Francia, che offre una vasta esperienza nel design prebellico, con una grande passione e conoscenza dell’Art Nouveau e dell’Art Déco, in continuità con la nostra strategia di coinvolgimento di clienti in tutto il mondo, in modo da continuare a crescere ed espandere la nostra quota di mercato in questo importante segmento.
Abbiamo raggiunto prezzi eccezionali sia per il design americano che per la ceramica: abbiamo venduto il Goodyear Tabledi Isamu Noguchi per $ 4.450.500 e ci siamo affermati come leader nella ceramica americana del XX secolo con la vendita rivoluzionaria di Rondena di Peter Voulkos per $ 915.000. Phillips detiene anche il record d’asta per il design contemporaneo, con la Lockheed Lounge di Marc Newson, venduta per £ 2.434.500.
Facciamo un passo indietro, fissiamo dei paletti. Le principali variabili nella valutazione dell’opera di design.
Oggetti rari di altissima qualità, in buone condizioni e che non siano stati eccessivamente restaurati attirano una grande concorrenza sul mercato e inevitabilmente vendono bene. È un momento emozionante quando ti imbatti in un pezzo che ha tutte le carte in regola – una provenienza stimata, una precisa collocazione nella storia del design e una forte identità entro un certo periodo di tempo, che sia nella vita dell’artista o nel più ampio contesto di design del momento. Il centro della nostra attività è un artigianato eccezionale, e ci sforziamo di valutare costantemente ogni lavoro alla luce di ciò.
Arte e Design. Confronti e crossover tra il mercato del design e quello dell’arte contemporanea e del XX Secolo.
ll design trascende lo status di un oggetto – riflette la storia, la cultura e lo stile di vita e si propone essere utilizzato e vissuto. Si può vedere il vero intento di un designer o un architetto nell’arco della durata del tempo trascorso con l’oggetto, mentre l’arte ha una serie più immediata di domande e risposte.
Il design ha il potenziale per essere collocato, nel mercato, all’interno degli stessi settori dell’arte contemporanea; spesso mettiamo in mostra il design accanto all’arte, creando interessanti parallelismi tra artisti e designer. Nulla è separato, ed è molto bello quando è possibile contestualizzare un pezzo posizionandolo accanto a un altro lavoro dello stesso periodo: parlano tra loro e rivelano molto sul tempo in cui sono stati creati e con quale fine. Siamo fortunati quando i pezzi si incrociano in quel modo. I musei hanno investito e sono stati fortemente coinvolti in questo discorso. Anche i collezionisti seguono l’esempio, e talvolta sono addirittura in anticipo sulla curva.Il design ha un ambito vasto che deve essere rispettato. È dinamico e facilita le nostre vite. Viviamo in un mondo che sta affrontando molte sfide- dal sovraffollamento ai problemi ambientali e sociali – e il design consiste nel trovare soluzioni a quel tipo di sfide.
Grazie alla selezione delle categorie che Phillips rappresenta, siamo in grado di focalizzare la nostra attenzione sulle nostre aree di competenza. C’è un meraviglioso crossover tra collezionisti del XX secolo e arte e design contemporanei, e molti dei pezzi che caratterizzano le nostre vendite possono essere considerati rilevanti per più categorie. I collezionisti investono nelle une e nelle altre perché si completano a vicenda.
Partendo dall’ultima asta Design di Phillips del 19 giugno scorso, qual è la situazione del mercato ora, in questa estate post-quarantena?
Il riavvio delle nostre aste dal vivo a giugno – con un totale di vendite di 5,3 milioni di sterline e tassi di sell-through del 98% in valore e del 95% per lotto – ha dato un messaggio forte e positivo al mercato.
La forza e la profondità delle offerte hanno dimostrato che i nostri clienti sono ancora molto attivi e che anzi si prospetta un potenziale aumento dell’attività a causa del fatto che i collezionisti hanno trascorso molto più tempo a casa negli ultimi mesi e hanno avuto modo di ripensare le loro collezioni e i loro spazi. Durante la vendita, mentre le opere salivano al di sopra delle loro stime, mi sono sentito sollevato per i nostri clienti che si sono affidati a noi per le loro proprietà. Abbiamo visto record mondiali d’asta per Edmund de Waal, Mario Gottardi e Gino Sarfatti / BBPR.
Sono orgoglioso di far parte del team che ha curato un’asta così eccezionale e varia e per aver reso possibile un’anteprima su vasta scala (una mostra visitabile anche online prima della vendita), unitamente a un’asta dal vivo a Londra. I rapidi progressi digitali che Phillips ha fatto negli ultimi mesi offrono un’esperienza senza soluzione di continuità ai clienti, dimostrando che la tecnologia può avvicinare le persone a grandi opere d’arte e design.
Tendenze del mercato e visione della casa d’aste?
Tendenze a parte, opere di qualità, di buona provenienza e in ottime condizioni risuoneranno sempre. Una delle cose più gratificanti del mercato è l’incontro di collezionisti con opere rare ed eccitanti, riemerse da una collezione in cui sono rimaste sin dalla loro creazione. Come dipartimento siamo orgogliosi non tanto di guardare alle tendenze, ma di guardare alla storia di un’opera, a quanto fosse rilevante allora e a quanto sia rilevante adesso. In tal modo presentiamo al mondo anche altri designer, artisti e architetti meno noti, costringendo noi stessi e il pubblico a guardare alla storia e al presente in modo critico. Il concetto di tendenze è preoccupante perché quando c’è una tendenza c’è un carrozzone, con tutti che saltano a bordo.
Penso che il design sostenibile sia fondamentale, viviamo in un mondo che si sta consumando attraverso il modo in cui lo abitiamo e il modo in cui stiamo esaurendo le sue risorse. Il design è necessario per trovare soluzioni a tali problemi e quindi deve fondersi con la scienza. Il design ti incoraggia a guardare alle nuove tecnologie e a cosa puoi farne. Ne sono un esempio per il XX secolo, precisamente nel 1930, Gio Ponti e Pietro Chiesa, che iniziarono a realizzare mobili di alta gamma usando vetro di produzione industriale. Ciò era incredibilmente rilevante: alla base vi era l’idea di distribuire democraticamente i benefici del design industriale. Dobbiamo fare lo stesso per sostenere il mondo in cui viviamo, e il design gioca in questo un ruolo fondamentale.
Qual è il futuro immediato delle aste di design, quali i prossimi eventi Phillips?
Ci stiamo adattando alla situazione. Il tempo in cui viviamo è difficile e facciamo del nostro meglio per andare avanti e continuare a offrire ai collezionisti opere della migliore qualità. Le vendite dal vivo continueranno a essere una pietra miliare della nostra attività e guardiamo la prossima stagione con grande ottimismo ed entusiasmo. A Londra si svolgerà l’asta online di Nordic Design, dall’11 al 17 settembre.
Il Nordic Design è un mercato affascinante e un’area in cui siamo entusiasti di espanderci ulteriormente, con il potenziamento offerto dall’arrivo di da Kirsten MacDonald, che si è unita a noi alla fine dell’anno scorso. Con sede a Copenaghen, Kirsten è stata preziosa per incoraggiare una maggiore forza di Phillips tra i collezionisti scandinavi.
Quali sono stati gli strumenti (digitali o meno) messi in campo per i clienti, collezionisti, da parte di Phillips?
I nostri headquarter a Londra e New York sono aperti con tutte le misure di sicurezza volte a consentire ai clienti e ai dipendenti di Phillips di muoversi liberamente attraverso le gallerie nel rispetto del distanziamento sociale. Le nostre vendite rimangono globali e continueremo a ospitare aste dal vivo con banditori sul podio. Incoraggiamo i clienti a fare offerte tramite la nostra app digitale, che è l’app leader del settore.
Continuiamo ad abbracciare gli ultimi progressi digitali su Phillips.com, alcuni dei quali includono: visualizzazione online attraverso la quale i collezionisti sono in grado di visitare in anteprima i pezzi messi in vendita collocati in un’esposizione virtuale, video su Phillips.com che includono contenuti “dietro le quinte” nonché “scelte specialistiche” e “novità”, un video wall zoom allestito per le aste globali dal vivo, una nuova scheda “voci” su Phillips.com che evidenzia contenuti editoriali online, interviste e video, e Articker, uno strumento digitale che consente ai visitatori di Phillips.com di visualizzare gli articoli più recenti che fanno riferimento a un artista.
Collezionisti, posizionamento, investimenti, espansione del settore. Quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine di Phillips?
L’obiettivo a breve termine è la prossima asta a Londra. L’obiettivo a lungo termine è continuare a crescere, imparare e trovare un nuovo percorso in questi tempi difficili. Naturalmente, dobbiamo lavorare a fianco del mercato e rispondere di conseguenza. Phillips occupa una posizione unica nel mercato del design e dell’arte moderna e contemporanea, e il nostro obiettivo è mantenere la nostra posizione di leadership in questi settori. Vogliamo concentrarci specificamente sui movimenti estetici distintivi del secolo scorso. Mentre ci sforziamo di avvicinare sempre di più i collezionisti alla più grande arte e al più grande design del mondo, continueremo a investire in tecnologie digitali per renderlo possibile, ampliando il mercato e la base di raccolta.