Rubati 970 labari che i fascisti portarono alla Marcia su Roma il 28 ottobre 1922. Il furto è avvenuto all’Archivio Centrale di Stato di Roma in zona Eur probabilmente tra maggio e giugno
Riporta Alessandro Fulloni del Corriere della Sera che il furto è stato denunciato ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico da Elisabetta Reale, direttrice dell’Archivio sino all’avvicendamento, già previsto dal Mibact, con Stefano Vitali poche settimane fa. Ciascuno di quei pezzi può essere venduto a cifre tra i 1.000 e i 10.000 euro per un valore complessivo intorno ai cinque milioni di euro.
I labari sono i vessilli che i fascisti portarono con loro durante la Marcia su Roma in rappresentanza dei comuni italiani. Sul mercato si identificano con quella categoria nota come “memorabilia”. Alcuni collezionisti potrebbero spendere cifre congrue per possederli. Secondo gli esperti probabilmente torneranno fuori nel 2022 in occasione del centenario della marcia.
Che il furto sia passato così sotto silenzio per diverso tempo fa pensare che i ladri abbiano avuto l’aiuto di una talpa all’interno. Secondo i carabinieri, il furto è deve essere avvenuto poco per volta, perché nessuno si è accorto di niente.