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Arte e attivismo: Wake Up & Smell the Tear Gas! Un programma internazionale online e offline. Intervista a Candy Choi

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Dal 10 settembre 2020 al via Wake Up & Smell the TearGas!, progetto promosso da Young Blood Initiative. Un vasto programma internazionale pensato online e offline partirà dal Regno Unito per raggiungere Germania, Finlandia, Paesi Bassi e Canada nei mesi a venire. Tra mostre, workshop, performance e talk, Wake Up &Smell the Tear Gas!vedrà la partecipazione di artisti e creativi da tutto il mondo, per riflettere insieme sul ruolo dell’arte nell’attuale controverso contesto contemporaneo esulla relazione che lega arte e attivismo.

Abbiamo parlato con Candy Choi, fondatrice e direttrice creativa di Young Blood Initiative, per approfondire la mission di YBI e le prerogative del progetto.

Wake Up &Smell the Tear Gas! è un progetto che vuole approfondire ed esplorare il rapporto tra arte e attivismo. La permeabilità delle pratiche creative fa dell’arte un potente mezzo di comunicazione e rappresentazione dei cambiamenti e degli sconvolgimenti che caratterizzano il contemporaneo. Che ruolo pensi rivestano artisti e creativi, e quanto questo è importante nel campo dell’attivismo e della discussione sulle questioni sociali? Credi che iruoli e le responsabilità degli artisti siano cambiati nel tempo?

Credo che gli artisti rivestano un ruolo fondamentale nel campo dell’attivismo e nella spinta propositiva al cambiamento: l’arte è in grado di documentare, sensibilizzare e in un certo senso curare. È un linguaggio universale e ha il potere di connettere persone con diversi background culturali, anche quando parlano lingue diverse.Questo è vero sempre, che si tratti di documentare proteste attraverso il video e la fotografia, puntare il dito contro l’ingiustizia con installazioni come quelle di Ai Weiwei e creare opportunità e spazi che aiutino le persone a trovare rifugio da una realtà incostante e mutevole. La creatività ha un ruolo importante nel contesto dei movimenti per il sociale, ma il suo valore è troppo spesso ignorato. L’arte è uno strumento coinvolgente e vanta di un forte e immediato potere visivo e fisico. Inoltre, è un mezzo per affrontare in modo divertente e ironico tematiche assolutamente serie.

Non credo che il ruolo dell’artista sia cambiato nel tempo, gli artisti sono sempre stati agenti attivi e hanno sempre favorito e sostenuto il cambiamento nella società. Detto questo, i decenni successivi alla seconda guerra mondiale sono stati caratterizzati da un clima relativamente “pacifico”. Forse l’esplosione dei disordini su scala mondiale che ha caratterizzato gli ultimi due anni ha spinto tutti, a prescindere dal personale percorso di vita, a ripensare e riscoprire il proprio posto nella società.

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Il programma si svolgerà in forma ibrida – online e offline – e nei prossimi mesi coinvolgerà personalità provenienti da diversi paesi. Al momento sono previsti interventi dedicatial movimento Black LivesMatter, alle proteste in Polonia e Bielorussia, alla sostenibilità ambientale. Credi che nei prossimi mesi il programma evolverà e si amplieràsulla scia del mutevole corso degli eventi?

Assolutamente sì. I progetti che presentiamo come Young Blood Initiativenon rappresentano mai un punto di arrivo o la fine dell’esplorazione, ma fanno parte del viaggio, sono in perpetuo divenire.

Allo stesso modo, Wake Up &Smell the Tear Gas! è un progetto fondato sullaricerca e l’esplorazione continua. L’aspirazione è di aprire finestre di dialogo e discussione che permettano di affrontare il tema dell’attivismo al di fuori della narrazione dominante e del “rumore”delle grandi, ufficiali dichiarazioni.Questa impostazione si evince in molti degli eventi che avremo in programma. Tra questi “CafePhilo: Arte, Attivazione, Attivismo”, guidato da me, “Silent Reading Group on Google Doc: The Role of Silence in Activism (il ruolo del silenzio nell’attivismo)” guidato da Bettina Fung, “Action ResearchTogether: Me-ify: un tentativo di danzare nel dolore con umorismo” di Ghost e John, solo per citarne alcuni.

Dopo le prime settimane, il programma migrerà geograficamente verso i Paesi Bassi, il Canada, la Finlandia e la Lettonia, e proseguirà in parallelo online grazie a diversecollaborazioni con organizzazioni e collettivi di alcuni dei paesi sopra citati. Per esempio, lavoreremo con un gruppo di artisti a Tampere, in Finlandia, e questo favorirà un ulteriore scambio di idee nel corso dei prossimi mesi. Un eventoè già previsto per la prossima primavera a Riga, in Lettonia. La situazione politica, in continua evoluzione, alimenterà sicuramente le nostre discussioni.

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Come questo progetto si collega allamission perseguita da Young Blood Initiative? L’emergenza sanitaria e sociale che il mondo intero sta fronteggiando ha posto i riflettori sull’importanza del “fare rete” in un contesto mutevole e sempre più complesso. Quanto è determinante il consolidamento di una comunità di artisti legati fisicamente o virtualmente l’uno all’altro? Quali sono le sfide più importanti che il mondo dell’arte dovrà affrontare nei prossimi anni?

YBI non è un’organizzazione artistica politica o attivista. Non sempre affrontiamo questioni politiche, ma dal 2014lavoriamo principalmente sutematiche che riguardano da vicino la nostra società. Per esempio nel 2016, quando l’Europa affrontava la crisi dei rifugiati, il nostro evento – “Exodus” – è stato profondamente influenzato dal contesto;nel 2018 quando ha preso piede il fenomeno delle fake news, “The AuthenticFake” si concentrava sul concetto di iper-realtà; nel 2019 “The Infinite Wheel of Time (La ruota infinita del tempo)”, ha trattato la nozione di ripetizione nella storia. In un momento in cui il mondo “va a fuoco” e le proteste divampano, credo sia giunto il momento di approfondire la relazione che lega arte e attivismo.

Credo molto nel potere delle comunità, in particolare nel mondo dell’arte. La connessione tra artisti e lo scambio costante di idee rappresentano un beneficio assoluto per la crescita personale e collettiva. L’urgenza dell’interazione è sentita particolarmente da quando è subentrato il Covid-19. Nessun uomo è un’isola.Fin dall’ideazionedel progetto e nelle prime fasi della ricerca abbiamo tenuto regolarmente incontri virtuali con gli artisti coinvolti. In realtà, da quando è stato imposto l’isolamento nella maggior parte dei paesi europei, abbiamo interagito con più artisti del solito. È risultato da subito evidente che tutti desiderassimo fortemente quella connessione o forse, meglio, abbiamo realmente compreso l’importanza e l’essenzialità del connetterci gli uni con gli altri.

Vorrei che ci lasciassimo ispirare, non limitare dal cambiamento. Personalmente considero la situazione attuale un’opportunità. Un’opportunità per realizzare qualcosa di diverso, per sfidare noi stessi, per cambiare il nostro status quo. Se in questo momento abbiamo a disposizione solo le videochiamate, perché non sfruttarle per collegarsi ancora di più con gli artisti?

A mio parere, la sfida più importante che il mondo dell’arte dovrà affrontare nel prossimo futuro èprovare a restituire un’esperienza simile a quella che si guadagna quando l’arte è vissuta in prima persona. Come si può coinvolgere il pubblico come se fosse fisicamente presente? La risposta non è certo tramite la trasposizione indiscriminata di qualsiasi contenuto online. Non potrebbe essere questo il momento adatto per concentrarsi meno sullo spettacolo e più sulla ricerca e lo sviluppo?

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Wake Up & Smell the Tear Gas! – PROGRAMMA

Dal 10 settembre al 1 ottobre gli artisti si alterneranno con performance, discussioni e talk e accompagnerannoil pubblico fisico e virtualeper le strade del quartiere Poplar di Londra. Per segnalarne alcuni, dal 10 al 16 settembre Post Carbon LabpresenteràClimateSlacktivism, affrontando il tema dell’attivismo in relazione alla sostenibilità climatica, la dignità umana e l’etica del DIY (Do ItYourself – fai da te) nell’ambito di un’esposizione e tre workshop. Il 13 settembre Candy Choi, fondatrice di Young Blood Initiative, condurrà online il talk CafePhilo: Art, ActivationActivism (Arte, Attivazione, Attivismo). Il 19 settembre si terrà onlineil talk Creative Rebels in Black LivesMatter(Ribelli Creativi nel movimento BLM): conversazione con Valerie Ebuwa e Lightbrush e nella stessa data, l’artista di origini cinesi Bettina Fung condurrà Silent Reading Group on Google Doc, evento sperimentale dedicato alla relazione tra silenzio e attivismo. Il 26 e 27 settembre il duo Ghost and John presenterà onlineMeme-ify: An Attempt To Dance ThroughPain with Humour(tentativo di danzare nel dolore con umorismo) esplorando nuove strategie nell’attivismo. Sempre in data 26 settembre,andrà online Creative Rebels in Poland: conversazione con Monika Wińczyk, HubertWińczyk and KseniyaTarasevich. Il programma proseguirà e si amplierà nei mesi successivi, toccando Germania, Finlandia, Canada e Paesi Bassi.

Per consultare il programma dettagliato clicca qui:

https://youngbloodinitiative.com/Wake-Up-Smell-the-Tear-Gas-Agenda

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Young Blood Initiative

Il progetto Young Blood Initiative nasce ad Amsterdam nel 2014 con l’intento di supportare una pratica artistica collaborativa e sperimentale. La piattaforma promossa da YBI vuole incentivare il consolidamento di una comunità globale di artisti, favorendo lo scambio e l’interazione tra creativi di diverse discipline e paesi. Attualmente YBI ha sedi ad Amsterdam, Londra e Berlino, e il suo network conta circa 60 artisti.

https://youngbloodinitiative.com/

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