Lievi e sognanti, i disegni di Lisa Ponti sono in mostra al Kust Meran Merano Arte dal 19 settembre 2020 al 17 gennaio 2021. Artista, scrittrice e giornalista, Lisa Ponti ha ereditato, innovandolo, lo spirito creativo del padre Gio Ponti.
Il traffico grafico di Lisa Ponti è sempre stato piuttosto intenso. Sembra infatti che l’artista fosse solita disegnare fin dall’infanzia. Tratti rapidi, semplici ma sinuosi, che con dinamica immediatezza scorrono sul foglio A4. Rigorosamente A4. Una fissazione non riducile a vezzo, dal momento che amava giustificare questa imprescindibile scelta dicendo che:
È un bene usare un foglio sempre uguale, così il disegno sa dove atterrare
E da questa dichiarazione programmatica si muove l’esposizione Lisa Ponti …così il disegno sa dove atterrare, organizzata da Kunst Meran Merano Arte dal 19 settembre 2020 al 17 gennaio 2021. Un’importante retrospettiva, dal momento che, nonostante il disegno le appartenesse da sempre, la prima personale arrivò soltanto con i suoi 70 anni.
E volendo continuare a seguire la rotta del volo aereo, dobbiamo dire che non c’era margine d’errore nei suoi disegni. O l’atterraggio riusciva o era schianto; o il disegno la convinceva oppure via, subito scartato. Nessun ripensamento. Un’eccessiva severità che cela in realtà una profonda leggerezza, ovvero il fulcro poetico dei disegni di Lisa Ponti. Difatti come si può correggere quel che è lieve?
I suoi disegni sono sussurri poetici e immaginifici, che giungono spontanei sospinti dal pensiero e non necessitano di molti interventi. Il segno è agile e snello, sguscia tra le trame candide del foglio e lascia scivolare il suo tratto dolce. Si muove velocemente sfiorandolo come un aereo fa sulla pista d’atterraggio prima dell’impatto. E così i disegni di Lisa Ponti godono di questa malinconica incompletezza, come una bellezza semplice che non crediamo possa esaurirsi troppo in fretta.
La sua arte si nutriva di tutta l’immediatezza della vita. I bambini, i paesaggi, i conigli, i mazzi di fiori, pianeti, pesci, simboli. Lo spettro più diretto e innocente dell’esistenza trova sui fogli di Lisa Ponti un atterraggio sicuro, un approdo perfetto affinché la loro poesia mantenga il proprio riverbero. E così le piccole cornici che racchiudono i disegni esposti sembrano ridondare per le sale della mostra come desideri soffiati all’orecchio e destinati a rimbalzare nella mente.
Parole queste che evocano la magia della sua arte ma non possono esaurirla. Impresa che può forse riuscire alle poesie provenienti dalla stessa mano, quella di Lisa Ponti, che anche di letteratura classica si intendeva. Disegnatrice e scrittrice, dunque, come testimonia il materiale in mostra. Ma anche giornalista, per anni caporedattrice di Domus. Qui scriveva di arte, architettura e design, dimostrando una profonda competenza che ben si completa con la levità delle sue opere grafiche.
Visitare la sua esposizione è come seguire il percorso di una goccia che, risalendo il cielo, si ricongiunge alle nuvole.