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Enzo Mari, Falce e Martello. Ancora, quasi cinquant’anni dopo

Enzo Mari Enzo Mari, Falce e martello, 1972-1973 Serigrafia su carta 69,8 x 59,4 cm Courtesy Galleria Milano, Milano e l’artista.
Enzo Mari, Falce e martello, 1972-1973 (oggetto reale). Foto Aldo Ballo. Courtesy Galleria Milano, Milano.

La Galleria Milano celebra la propria storia e quella di Enzo Mari con la riproposizione filologia della mostra Falce e Martello. Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe inaugurata la prima volta nel lontano 1973.

É una immersione nel passato, in una coscienza artistica totalizzante, partecipe e attiva.  É come uno spettro dei tempi che furono, dell’idea con cui Enzo Mari si approcciava all’arte e al design: la mostra Falce e Martello è uno di quei punti cardine attorno ai quali vanno ricostruite le storie, le idee. Certo in quel periodo l’impegno politico era quasi dovuto, altrimenti si sarebbe potuti apparire inopportuni, ma nel caso di Mari e del suo approccio artistico nulla era più vero e sincero del senso di apertura dell’arte, intensa nel senso più ampio del termine, verso un processo di contaminazione e apertura popolare, universale.

Enzo Mari
Enzo Mari, Falce e martello, prova della bandiera, 1973. Foto di Aldo Ballo. Courtesy Galleria Milano, Milano.

Così la mostra del 1973 nacque da una ricerca proposta dallo stesso Mari a una studentessa che lavorava nel suo studio, Giuliana Einaudi, lo scopo era di ricreare il simbolo della falce e martello di una qualità esteticamente elevata. Così prima venne effettuata una ricerca ampia e il più possibile completa del simbolo e solo dopo la progettazione, Mari si accorse che il valore formale non incideva sul significato veicolato, arrivando alla seguente conclusione: “storicamente la classe egemone ha sempre imposto a quella subalterna i propri simboli servendosi, a tal fine, anche di quelle qualità formali utili a farli riconosce come superiori (ad esempio, il simbolo della svastica, che da solo punto di vista formale, è certamente il più riuscito). Pertanto quella funzionalità formale, a cui siamo condizionati dalla nostra cultura visiva, per non essendo scorretta, non risulta essere proprio per una applicazione di questo tipo. La falce e martello, al contrario, appartiene ai proletari, non tanto nel senso che essi vi si riconoscono genericamente ma nel senso che essi la sentono proprio al punto di utilizzarla direttamente e liberamente, senza costrizioni di tipo linguistico. Infatti, le falci e martello tracciate spontaneamente […] non raffigurano un”idea ma un significato. […] Quindi, l’insoddisfazione per “la” falce e martello da me disegnata derivava dalla constatazione che si tratta solo di un esempio di buona calligrafia. Per concludere, risulta dall’osservazione dei simboli raccolti che tanto più questi sono tracciati direttamente e spontaneamente, tanto più ciò che vogliamo comunicare ci perviene direttamente senza sovrastrutture formali: cioè la loro forma corrisponde, effettivamente, alla loro funzione“.

Enzo Mari
Serata dell’inaugurazione, discussione, 9 aprile 1973, Galleria Milano. Foto di Alberto Gnesutta. Courtesy Galleria Milano, Milano

La mostra quindi fu così una celebrazione del simbolo e non delle creazioni di Enzo Mari: venne esposta una ricerca con le sue conclusioni “collettive” di cui l’artista stesso si era accorto e accodato. Oggi il suo studio, che grazie all’archivio della Galleria Milano e dell’artista è tornano nuovamente visibile, non ha più le qualità “invisibili” perché il valore delle sue idee ha contaminato anche le sue produzioni oggettuali. Quello che rimane è pur sempre un’idea pura contaminata da noi e dalla nostra società, non certo dalla sua volontà.

Enzo Mari
Vista della mostra: sala principale. 9 aprile 1973, Galleria Milano. Foto di Carla Pellegrini. Courtesy Galleria Milano, Milano.
Enzo Mari
Vista della mostra: entrata della Galleria Milano da Via Turati 14. Foto di Carla Pellegrini. Courtesy Galleria Milano, Milano.
Enzo Mari
Enzo Mari, Falce e martello, 1972-1973 Serigrafia su carta 69,8 x 59,4 cm Courtesy Galleria Milano, Milano e l’artista.

ENZO MARI
FALCE E MARTELLO.
Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe

Galleria Milano
da mercoledì 30 settembre a sabato 16 gennaio 2021
da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 19,00
Via Manin, 13 – Via Turati, 14 – 20121 Milano
tel. +39 02 29000352
info@galleriamilano.com

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