Battaglie feroci, culti pagani e sentimenti a tinte forti: questo l’immaginario con cui il regista Matteo Rovere ha girato Romulus, la saga di ambientazione protoromana,in onda dal 6 novembre alle 21.15 su Sky Atlantic. Le prime due puntate (su dieci)della serie vengono presentate in questi giorni alla Festa del cinema di Roma (15-25 ottobre).
Gli attori principali di Romulus sono Andrea Arcangeli(Il Paradiso delle Signore, Domani è un altro giorno), che interpreta il principe di Alba,Yemos, Francesco di Napoli(La paranza dei bambini)che è Wiros, uno schiavo orfano,e Marianna Fontana(protagonista di Capri-Revolution)nei panni della vestale Ilia, in un cast prevalentemente giovane.A novembre, usciranno i primi due volumi della trilogia dello scrittore per ragazzi Luca Azzolini, “Romulus: Il sangue della lupa” e “Romulus: La regina delle battaglie”(HarperCollins), un’operazione editoriale che intendeampliare il fenomeno della serie tv sulle origini di Roma.
Ambientata nell’VIII secolo avanti Cristo, la serieRomulus è stata interamente girata in protolatino (e poi doppiata in italiano), un linguaggio ricostruito secondo studi storici e antecedente al latino arcaico. Il regista Rovere aveva già utilizzato questa tecnica di recitazionedurante le riprese de Il primo re, film del 2019 premiato per la fotografia con il David di Donatello, che narrava la saga dei gemelli Romolo e Remo. Ecco, in sintesi, la trama della serie Sky: i trenta popoli della Lega Latina, in un mondo dominato dal volere degli dei, vivono da anni sotto la guida del re di Alba; ma la siccità e la carestia minacciano la pace e la vita delle città circondate dal bosco, un luogo oscuro abitato da creature misteriose.
Romulus è una serie italiana originale prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia. La sigla iniziale è interpretata da Elisa, che canta un adattamento del brano “Shout” dei Tears for Fears.