Non sono malata. Sono rotta. Ma sono felice, fintanto che potrò dipingere.” (Frida Kahlo)
Alla Fabbrica del Vapore di Milano va in scena (fino al 28 marzo 2021) la mostra Frida Kahlo, Il Caos Dentro: un percorso fotografico e interattivo – di forte impatto sensoriale – che intende coinvolgere a 360 gradi il visitatore nel ripercorrere la vita, la storia e la creatività della Kahlo grazie all’uso della multimedialità.
La mostra ricopre varie aree tematiche – a breve elencate – e presenta centinaia di fotografie personali, ex voto, ritratti d’autore, lettere, pagine di diario, abiti e gioielli ispirati all’artista, per un viaggio immersivo nell’Universo di Frida.
Lungo questo percorso sarà anche possibile apprezzare gli angoli più rappresentativi dell’interno della sua storica abitazione di Città del Messico: a Casa Azul Frida visse sin dall’infanzia, prima con la sua famiglia e successivamente con il marito Diego Rivera.
La camera dei sogni
Questa stanza ricostruisce l’appartamento domestico di Frida, in particolare il letto a baldacchino dotato di specchio, i mobili in legno e vari oggetti dell’artigianato messicano, che fungevano da arredamento della sua camera da letto. L’ambiente è, inoltre, impreziosito da dettagli riprodotti fedelmente della quotidianità della Kahlo, tra cui un busto che dovette tenere su un anno intero per via delle svariate operazioni alla spina dorsale e lo specchio che la madre le mise sul soffitto del letto, fungendo da mezzo per i suoi autoritratti futuri.
Dipingo me stessa perchè passo molto tempo da sola e sono il soggetto che conosco meglio. […] Alla fine si è sempre restituiti a noi stessi. Come davanti a uno specchio.” (Frida Kahlo)
Lo studio
All’interno della riproduzione dello studio di Frida Kahlo vi è la sensazione di un ambiente vivo, vissuto fortemente dall’artista. L’atelier, illuminato con luce naturale, mostra i suoi mobili e il materiale pittorico utilizzato da Frida: pigmenti in bottiglie di vetro e tavolozze coperte di vernice, con la sua sedia a rotelle affiancata al cavalletto.
Date le sue precarie condizioni fisiche, poteva dedicarsi alla pittura poche ore al giorno. Affetta da disabilità, fin dagli esordi affrontò la sua difficile condizione opponendosi alla sorte avversa, riuscendo a trasformare l’immobilità in opportunità artistica e a trasformare la sofferenza in arte. Il dolore rappresentato nelle sue tele non è mai tragico: Frida disegna la resilienza del genere umano.
Leo Matiz e i suoi colori dell’anima
Leo Matiz, artista poliedrico, fotografa Frida mostrandola con occhi diversi e più umani, diversi dall’icona del mito e mirati più verso lei in quanto donna. Rivelatore di legami visibili e non, lo sguardo dell’artista colombiano è una prospettiva esclusiva e ravvicinata, atta a cogliere con spontaneità le sfumature dell’amica Frida.
Il fotoreporter la immortala in un momento in cui ha piena fiducia di sé: sono gli anni in cui la Kahlo ha raggiunto grande importanza non solo come pittrice, ma anche piena indipendenza come donna sia dal punto di vista economico che sentimentale. Leo Matiz ha immortalato Frida e il suo sguardo fiero in spazi di quotidianità: il quartiere, la casa, il giardino e lo studio.
I Murales e i muralisti
Lungo tutta l’esposizione vi sono tipici murales messicani – tra cui la riproduzione di uno di Diego Rivera – che, al pari delle vetrate delle chiese medievali, avevano uno scopo sia decorativo che didattico. L’arte murale divenne un modo per insegnare alla popolazione, largamente analfabeta, la storia del Messico e l’esaltazione degli ideali politici. Attraverso le grandi decorazioni murali si cercava di creare un’arte nazionale in grado di esaltare il passato indigeno. Rivera dipingerà nei suoi murales gli eventi politici del suo tempo: l’avvento del comunismo come speranza di un avvenire migliore. Viene spiegata anche la grande rilevanza per la cultura popolare messicana del concetto di morte. Sin da bambina Frida ebbe modo di sperimentare sulla sua pelle la vulnerabilità e la caducità della vita, che si riflette nelle sue opere, prima con una poliomielite a soli sei anni e successivamente con un incidente quasi mortale che fece su un tram, provocandole la frattura del bacino.
Frida in francobolli, busti, vestiti e gioielli
Nella mostra si trova una raccolta unica e completa di francobolli provenienti da varie nazioni, che hanno tributato prestigiosi riconoscimenti all’artista. La serie, unica per la sua straordinaria originalità, è di grande pregio. La raccolta esclusiva mette insieme tutte le emissioni che i vari Stati hanno emesso, in concomitanza con le più importanti ricorrenze legate alla storia di Frida Kahlo. Frida è la prima donna ispanica la cui immagine è ritratta su un francobollo degli Stati Uniti d’America: l’emissione, il 21 giugno 2001, è un omaggio a una delle artiste più importanti del Novecento. Tra tutti il suo Paese, il Messico, le tributò varie emissioni: nel 2001 e nel 2007; quest’ultima in occasione del centenario della nascita.
Al piano superiore della mostra c’è una stanza dedicata alla cultura e all’artigianato messicano che hanno completamente influenzato la vita della pittrice. Sono poi presenti sette busti in gesso ispirati ai corsetti di Frida creati da artisti, tutti richiamanti la sua storia e alcune decorazioni di quelli che indossò nel corso della sua vita. Largo spazio anche a vestiti tipici messicani e a gioielli vistosi, riprendendo lo stile latino e coloniale.
Via libera dunque a gonne coloratissime, scialli, copricapi e collane, tutti con richiami al Messico. Frida era particolarmente legata all’abito Tehuana da cerimonia, in velluto nero con dettagli floreali ricamati a mano. Frida lo indossò in occasione di diversi eventi pubblici, rendendolo immortale e internazionale.
Diego: amico, amante e sposo
Gran rilevanza nell’esposizione la occupa la difficoltosa storia d’amore tra Diego e Frida: Diego Rivera aveva 36 anni e Frida Kahlo solo 15 quando si incontrarono per la prima volta, mentre lui lavorava nell’Anfiteatro Bolivar. Solo alcuni anni più tardi ed in seguito al secondo divorzio del famoso muralista messicano con Guadalupe Marín, “l’elefante e la colomba” si unirono in matrimonio nel 1929. La loro storia d’amore era lontana dall’essere perfetta; a volte era tossica, alimentata da gelosie e tradimenti, ma sempre piena di grande focosità. Un legame continuamente rinsaldato, nonostante le fratture e i problemi. Nel 1939, a causa del tradimento di Diego con la sorella di Frida, arrivò il divorzio. Dopo appena un anno di separazione i due artisti si sposeranno una seconda volta stabilendo di vivere una relazione aperta, per evitare di separarsi ancora. Un amore, insomma, appassionato e appassionante.
Perché dovrei essere così sciocca e permalosa da non capire che tutte queste lettere, avventure con donne, insegnanti di “inglese”, modelle gitane, assistenti di “buona volontà”, le allieve interessate all’”arte della pittura” e le inviate plenipotenziarie da luoghi lontani, sono soltanto avventure? In fondo tu ed io ci amiamo profondamente e per questo siamo in grado di sopportare innumerevoli avventure, porte sbattute, imprecazioni, insulti, reclami internazionali – eppure ci ameremo sempre. […] tutta la rabbia che ho ingoiato mi ha semplicemente fatto capire meglio che ti amo più della mia stessa vita, e che anche se tu non mi ami allo stesso modo, comunque un po’ mi ami, non è così? E pur se ne dubito, mi rimarrà sempre la speranza che sia così e mi accontento. Amami un poco, io ti adoro.” (Frida Kahlo)
[…] Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore. Fra poco si leverà il sole.” (Frida Kahlo)
Frida e il suo doppio
Nella sua intensa attività artistica, Frida ha sempre prediletto gli autoritratti, sostenendo che nessuno potesse conoscerla meglio di se stessa. In modo sofisticato, essi riuscivano a esprimere appieno la sua vita interiore e il suo modo originale ed emotivo di vedere il mondo. In quest’area tematica del percorso espositivo ne sono stati scelti alcuni tra i più significativi, che potessero rappresentare al meglio il mondo così complicato e sfaccettato dell’artista. Grazie alle riproduzioni in formato Modlight, i suoi capolavori prendono vita.
Insomma, un modo decisamente sui generis di visitare un mostra: il mondo di Frida Kahlo si preannuncia tutto da scoprire.
Frida Kahlo, Il Caos Dentro
Dal 10 ottobre 2020 al 28 marzo 2021
Orari:
Dal lunedì al venerdì: 09,30 / 19,30
Sabato e domenica: 09,30 / 21,00