Il Festival internazionale indipendente di arte contemporanea, GemellArte 2020, nonostante l’emergenza Covid, ha dato la possibilità all’artista italiano Ozmo di realizzare un murales a Saint-Ouen-sur-Seine, Parigi, con l’obiettivo di trasmettere solidarietà e volontà di rinascita, urbana e sociale.
Il titolo di GemellArte – giunto alla sua seconda edizione – è Renaissance, in nome dell’antica connessione che lega Italia e Francia e che, in questo momento di grande incertezza ed emergenza sanitaria, si carica di un senso ancora più forte e intenso.
GemellArte è sostenuto dall’alto patrocinio dell’Ambasciata francese in Italia e dell’Institut Français Italia. Il gemellaggio che il progetto mira a celebrare è quello tra la città di Terni, in Umbria, e Saint-Ouen-sur-Seine, Parigi, attraverso una open call internazionale che ha decretato gli artisti vincitori delle due residenze artistiche: la francese Caroline Derveaux per Terni e Ozmo per Saint-Ouen.
L’artista Ozmo, pseudonimo di Gionata Gesi (1975), ha realizzato un’opera permanente ispirandosi al ritratto di Raffaello dal titolo Il Cortegiano, che l’artista fece a Baldassare Castiglione, importante intellettuale del Rinascimento italiano alla corte urbinate di Elisabetta Gonzaga.
Artista affermato a livello internazionale, Ozmo è uno dei pionieri dell’arte urbana nel mondo. Il suo murales per GemellArte si trova nel quartiere Soubise di Saint-Ouen, sfondo di eventi drammatici nel corso del tempo.
Nella sua reinterpretazione di Raffaello, Ozmo, dopo essere stato a contatto con la comunità di Saint-Ouen, ha deciso di sovrapporre vari layers di vernice e stili pittorici che dialogano tra loro, costruendo nuovi e aggiuntivi significati rispetto all’opera originaria.
La città di Saint-Ouen, la sua Amministrazione e la cittadinanza tutta, hanno partecipato all’iniziativa dimostrando supporto e coinvolgimento: Ozmo ha restituito loro uno spazio “rinato” dalle sue stesse ceneri.
Durante l’inaugurazione dell’opera, l’artista ha spiegato:
“Sono felice e onorato di aver potuto lavorare in un contesto così denso di stimoli e stratificazioni sociali, etniche e urbanistiche come Saint-Ouen. Spero che l’opera sia di stimolo per il difficile quartiere in cui è collocata e che dopo l’episodio di scontro tra bande giovanili che l’ha portata alla ribalta della cronaca qualche tempo fa per questa zona ci sia un vero Rinascimento”.