Se non l’avete ancora vista, avete tempo fino al 13 dicembre per immergervi nella collettiva gratuita più instagrammata di Roma
Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, la necessità di un nuovo rapporto con la natura, sono quanto mai urgenti. Ideata prima della pandemia, la mostra Back to Nature allestita a Villa Borghese è perfetta da visitare in questo periodo. Per i suoi spunti di riflessione, e perché può essere visitata in tutta sicurezza all’esterno, nonostante la chiusura dei musei stabilita dall’ultimo dpcm.
Back to Nature – Arte contemporanea a Villa Borghese
Una delle mostre più amate e fotografate di quest’anno per la capacità di coinvolgere il pubblico in tematiche quanto mai attuali come quelle ambientali, attraverso lo sguardo di artisti di rilievo internazionale come Andreco, Mario Merz, Mimmo Paladino, Benedetto Pietromarchi, Davide Rivalta, Grazia Toderi, Edoardo Tresoldi, Nico Vascellari.
Disseminate in varie zone di Villa Borghese – prevalentemente Parco dei Daini e l’area di Piazza di Siena – le installazioni degli artisti hanno la particolarità di essere “trasparenti“, ovvero di offrire l’esperienza di un dialogo immersivo con la natura e le architetture che caratterizzano il parco. Con lo scopo dichiarato di suggerire un nuovo rapporto con la natura. Come ha commentato il Vice Sindaco di Roma Luca Bergamo:
“Una mostra che abita una villa tra le più belle della nostra città, uno spazio accessibile a chiunque e frequentato da persone di età, genere, orientamenti, provenienze diverse. Pubblici che si incontrano tra loro, e con l’ arte contemporanea, che irrompe nelle nostre vite con domande e suggestioni sul presente e sul futuro”.
Una vera e propria collettiva di grandi artisti di diversa generazioni, organizzata come una sorta di festival. Che permette di ammirare opere di grandi artisti nel vero contesto per il quale sono state progettate o reinventate. Il doppio igloo di Mario Merz, le grandi bandiere di Mimmo Paladino ispirate dai dettagli e dalle sculture del parco. E la grande bufala in bronzo che dialoga con i leoni della scalinata della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, le video installazioni di Grazia Toderi, e così via.
Grande successo per Etehrea e l’albero alchemico della conoscenza
Le opere più instagrammate però – quindi quelle più amate dai giovani – sono Etherea di Edoardo Tresoldi e lo Yarn Bombing di Accademia Aracne.
Con Etherea Edoardo Tresoldi riesce ancora a creare qualcosa che va oltre l’umana immaginazione, a competere con la bellezza barocca che la circonda. Dopo essere stata esposta al Coachella Valley Music and Arts Festival – più di tendenza di così davvero non si può -, la grande scultura trasparente può essere “abitata” dai visitatori. All’interno dell’architettura il parco assumerà una nuova prospettiva, permettendo un nuovo sguardo verso la natura che la circonda.
Anche i quattro grandi alberi di dimensioni monumentali del Parco dei Daini, scelti dall’Accademia Aracne per trasformarsi in sculture variopinte con tessuti lavorati a maglia, sembrano rappresentare per molti un luogo di meditazione e riallineamento con il proprio essere attraverso la natura. E in tempi di pandemia da Covid-19, ne abbiamo disperatamente bisogno. Il più amato, l‘albero alchemico della conoscenza, dove riattivare le propria energia creativa.
Molto amate dai selfie addicted anche le grandi ali dai colori sgargianti dipinte dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma coordinati da Andrea Mauti nei pressi dell’Ex Stabilimento dell’Acqua nel Parco dei Daini.
Fino al 13 dicembre 2020 – Info: Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) – Back to Nature
