La Fiera internazionale di Lugano dedicata prevalentemente alle opere d’arte su carta risponde al grande successo prorogando i termini fino al 10 gennaio 2021
“La tela come materiale in sé è meravigliosa. Ma mi inibisce. […] Quando dipingo su un pezzo di carta che ho trovato oppure ho comprato a poco prezzo, e uso l’inchiostro ad acqua, faccio un intero quadro di 120 centimetri per duecentosettanta senza aver speso praticamente nulla…”. Al di là della notazione “economica”, queste parole di Keith Haring danno la misura della fascinazione esercitata sul grande artista dalla carta. Dalla sua versatilità, dalla sua immediatezza, dalla sua pregnanza “tattile”. Una fascinazione che ha forti basi storiche: basti pensare a un genio come Dürer, che fra tanti capolavori, resta probabilmente eternato nell’immaginario collettivo per la sua “Melancholia”, affidata a un foglio di carta. O – più vicino a noi – a Henri Matisse, che conclude la sua straordinaria parabola creativa ritagliando – dal suo letto di convalescente – brani di carta per i suoi sintetici collages.
A questa fascinazione ammicca da qualche anno WopArt, la Fiera internazionale di Lugano dedicata prevalentemente alle opere d’arte su carta, che in questo incerto 2020 ha seguito un trend generalizzato trasferendosi in “Virtual Fair”, a causa delle restrizioni imposte dalle norme di contenimento anti Covid. Ed i riscontri ottenuti, tanto dai visitatori quanto dagli espositori, sono stati talmente entusiastici da spingere gli organizzatori a prorogare la fiera online fino al 10 gennaio 2021.
Riscontri che, per un evento come una fiera, si traducono sostanzialmente in vendite. Con opere proposte capaci di soddisfare ogni fascia di visitatore, che partono dai 600 euro fino a raggiungere un milione di euro di valutazione. Qualche trattativa già conclusa? Tra le prime vendite – dal via, il 26 novembre – si segnalano lavori di Maurice Estève (€38.000), di Francis Picabia (€21.000), di Carla Accardi (€17.000), di Fernard Léger (€10.000), di Salvo (€2.500), con trattative in corso per opere di Pablo Picasso (€110.000), di Piero Dorazio (€140.000), di Hermann Nitsch (€12.500), di Hanne Darboven (€12.200). Con un format innovativo e alcune importanti novità rispetto alle altre fiere on line, come la chat gratuita a disposizione, tutti i giorni, dei visitatori. O il servizio di consulenza telefonico per i collezionisti, gestito dal Comitato scientifico.
Ma la visita a WopArt 2020, guidata dall’affascinante software 3D ospitato da Kunstmatrix e sviluppato da We Web Company, si trasforma in un appassionante excursus nella storia dell’arte, nei sei padiglioni allietati da sottofondi musicali appositamente selezionati, come l’Adagietto di Gustav Mahler per la sezione in cui si trovano i disegni di Oskar Kokoschka e Gustav Klimt. O dentro la personale dell’artista contemporaneo (italiano ma residente a Parigi) Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969), nella nuova sezione “Booming” della Fiera, dedicata alle Gallerie e agli artisti emergenti, presentata in una Virtual Room con la curatela dello storico dell’arte e critico parigino Ami Barak.
Come entrare? La visita alla “Virtual Fair” in è completamente gratuita: basta registrarsi con una mail sul sito www.wopart.ch. Si riceverà una email che contiene il link per entrare. E chi fosse interessato a qualche opera, potrà scrivere al gallerista per farsela portare in visione a casa senza impegno di acquisto. Ad oggi, i numeri raccontano di oltre 37.000 visite; la quasi totalità degli iscritti hanno visitato in più occasioni la fiera, quasi fino a 30 volte. Con un tempo medio di permanenza attorno ai cinque minuti. Anche le pagine singole di alcune gallerie sono state viste da molti appassionati; tra queste, il record va alla Galleria Massimo De Carlo che ha totalizzato da sola, ben 10.720 accessi.