In programma fino al 3 gennaio 2021, la mostra-evento Cindy Sherman – Una retrospettiva 1975-2020 è prolungata, online, fino al 31 gennaio. In questo tour virtuale, il racconto dei curatori Suzanne Pagé, Olivier Michelon, Marie-Laure Bernadac, Nathalie Ogé e Ludovic Delalande.
La Fondation Louis Vuitton, a Parigi, ospita la più grande retrospettiva europea dell’ultimo decennio dedicata all’artista americana Cindy Sherman (Glen Ridge, Stati Uniti, 1954). In mostra, oltre 300 fotografie di serie che includono foto di film senza titolo, proiezioni sullo schermo posteriore, moda, ritratti di storia, disastri, colpi alla testa, pagliacci, ritratti di società, murales e flapper. Sul finale, una nuova serie di immagini presenta figure maschili e coppie. In una scenografia progettata in stretta collaborazione con l’artista, l’esposizione copre la sua intera carriera, dal 1975 all’anno in corso.
Le opere delle fotografa, che definisce autoritratti unicamente in senso tecnico, ci interrogano sul modo in cui l’arte e la cultura pop condizionano e definiscono la nostra identità. Benché non si sia mai dichiarata femminista, il suo lavoro punta spesso il dito sui cliché che la società contemporanea associa alla donna, in cui la messinscena dello stereotipo è funzionale all’eliminazione dello stesso.